torek, 31. avgust 2004

o2 LE MANI (Eduardo De Crescenzo)


Se sei un amico ti stringo la mano
se chiedi un aiuto ti tendo la mano
E prendi la mano, e dammi la mano
e prendi la mano, e dammi la mano
Il padre il bambino lo tiene per mano
c’è tutto il destino in un palmo di mano
Le mani, le mani che sanno parlare, che sanno guarire e che sanno pregare
Le mani legate, le mani ferite, le mani pulite
Saluti ruffiani baciamo le mani
caliamo i calzoni e in alto le mani
Chi prende il potere allunga le mani
chi sfugge al dovere se ne lava le mani
Le mani, le mani, che sanno tradire, che sanno soffrire e che sanno sbranare
Le mani spietate che danno la fine, le mani, le mani assassine
Le mani, le mani, le mani spietate che danno la fine, le mani assassine
Le mani, le mani, le mani legate le mani ferite, le mani pulite
Apriamo le mani, le mani più avare
che stringono ancora quei 30 denari
Mettiamo le mani, le mani sul cuore
più sono sincere e più danno calore
Le mani, le mani, che sanno di mare, che sanno di terra, che sanno di pane
Battiamo le mani per farci sentire, più forte le mani, le mani
Le mani, le mani, che sanno di mare, che sanno di terra, che sanno di pane
Le mani, le mani, le mani spietate che danno la fine, le mani assassine 






ponedeljek, 30. avgust 2004

52 LE LITANIE DEL VINO (Canto popolare italiano)



Dal vino con acqua
libera nos Domine

Dalla peronospera della vite
libera nos Domine

Dalla tempesta sull'uva
libera nos domine

Perché venga molta uva
te rogamus audi nos.
Nel continente nero
parapon zopon zipon

vi è molto vino nero
parapon zopon zipon

nacque il salmo dei nostri santi
che bevevan tutti quanti…
daghe da be' biondina
daghe da be' biondà!
Adamo ed Eva nel peccato…
eran sotto un pergolato…
per un grappolo rubato
il buon Abele fu ammazzato…
Era scritto nel Vangelo…
“chi non beve non va in cielo”…
era scritto nel Vangelo
“chi non beve non va in cielo”…
E lo disse il Padre eterno…
"chi non beve va all'inferno"…
ed il pargolo divino
si gustava il suo grappino…
Profetò sant'Isaia…
che il vin bon fa l'allegria…
quanto più vin si scolava
tanto più David cantava…
San Luigi da bambino…
niente latte solo vino…
e la santa Caterina
meditava giù in cantina…
Ed il santo Salvatore…
beve solo al distributore…
e la santa Rosalina
si ubriacò di molta china…
Sant'Ignazio di Loyola…
si sbronzò di coca-cola…
san Giovanni un po' più mite
beve solo acquavite…
Ricordiamo sant'Ermanno…
che beveva tutto l'anno…
ed il bravo san Donato
che beveva tutto d'un fiato…
Sant'Ambrogio da Milano…
predicava col fiasco in mano…
convertì sant'Agostino
con un sol bicchier di vino…
Agostino gran dottore…
s'attaccò al distributore…
ed il vino a santa Vera
arrivava in petroliera…
San Francesco su alla Verna…
ne teneva una cisterna…
sant'Alberto che era Magno
ci faceva pure il bagno…
Lo dice anche san Piero…
che il buon vino à quello nero…
san Filippo uomo astuto
lo beveva con l'imbuto…
Ed il grande san Leone…
passeggiava col bottiglione…
e san Bonaventura
sempre fiaschi alla cintura…
Con Giovanni Crisostomo…
l'osteria dieventa un duomo…
san Giovanni Calassanzio
ne beveva a crepapanzio…
San Giovanni Damasceno…
lui faceva sempre il pieno…
ed in cielo tutti i santi
bevon solo vino Chianti…
Ed il santo Giacomino…
beve solo un gocciolino…
ed il povero san Tito
che nel ber si morse un dito…
E la Santa Sinforosa…
bevve vino senza posa…
e la Santa Berenice
beve molto e non lo dice…
Predicava san Modesto…
"beve ben chi beve lesto"…
ed invece san Biagio
"beve ben chi beve adagio"…
Predicava San Camillo…
"non è male essere brillo"…
nella messa i santi vecchi
come ampolle usavan secchi…
A ogni ora San Severo…
bevve vino e vino nero…
si racconta che una notte
ne scolò quasi una botte…
Lo trovarono al mattino…
ubriaco dentro a un tino…
lo portarono sul letto
quasi morto poveretto…
Si svegliò sul mezzogiorno…
e in cantina fe' ritorno…
anche prima di morire
chiese vin per digerire…
Ricordiam sant’Anacleto…
che morì dietro a un vigneto…
ricordiam San Nicolò
che nel vino s'annegò…
Pel deserto son partiti…
Sant'Antonio e gli eremiti…
han riempito di vinello
fin le gobbe del cammello…
Ed il vescovo ed il clero…
bevon solo vin sincero…
ed in ciel ogni angioletto
beve vino e vino schietto…
Anche il diavolo all'inferno…
se ne beve uno squanterno…
ed insieme ai condannati
fa baldoria col Frascati…
Tutti i frati della trappa…
niente vino, solo grappa…
con 'na botte di Barbera
si ritirano in preghiera…
Ogni suora di clausura…
port il fiascho alla cintura…
e le loro superiore
sono sbronze a tutte l'ore.
… tra i canti…
vuol le litanie dei santi…
ma tra i "santi" è poi palese
preferisce il San Giovese.

nedelja, 29. avgust 2004

193 LE DUE STRADE (Ciprì / Viganò)

ORIGINAL





''samo spremljava'' 

 


E' sempre tanto larga la via dei benestanti
ci vanno i pezzi grossi coi titoli in contanti.
E’ strada ospitale per chi ha avuto cura
di farsi un capitale in nero o con l'usura.
E’ una strada fatta per grandi scalatori
dei posti di potere, dei titoli d'onore.
Chi si presenta dice: "Non sa chi sono io!
Io penso solo a me, agli altri pensa Dio".
In questa strada larga si veste all'alta moda
si guida "Testa rossa", non si fa mai la coda.
In questa strada "bene" c'è gente d’alto rango
di fuori tanto lustro e dentro, spesso, fango.
Qui passa quella gente che "ci ha saputo fare",
che mescola le carte e che "ti sa comprare".
Non vedi circolare bambini o mendicanti,
ma i furbi navigati, e i boss più stravaganti.
La strada angusta e stretta accoglie i derelitti,
la gente senza tetto o senza più diritti.
E’ strada della fede e dei mezzi di fortuna,
è strada di chi passa nell’occhio della cruna.
Strada di chi a stento arriva al ventisette,
ma ha la coscienza giusta e le intenzioni rette.
Strada di chi per primo deve pagar le tasse
e poi alla pensione è l'ultimo di classe.
E' via senza risparmio è via tutta in salita
per chi è per la pace o lotta per la vita.
Strada dai piedi gonfi, di mani lacerate,
di tante bocche aride di masse esiliate.
E’ strada del perdono, è strada del buon viso,
di chi ripaga un torto offrendo il suo sorriso.
E'  strada dei più umili, la strada di innocenti
che non si compromettono per essere coerenti.
Avanzano le strade, si incrociano in un punto
dove si vaglia il grano, dove si fa il riassunto.
La strada larga stringe verso un grande fosso,
s’imbatte in un semaforo che segna sempre rosso.
La strada di chi ha avuto amore e sofferenza
a quest’incrocio trova totale precedenza.
Gli ultimi, i minimi in mezzo a gioia e canti,
adesso sono i primi e passano davanti.



sobota, 28. avgust 2004

6o LE DONNE DI MODENA (Francesco Baccini)


 
 
 










Le donne di Modena, hanno le ossa grandi

le donne di Modena, hanno larghi fianchi
le donne di Modena, accettano un invito
e non è il caso di essere il marito.
Le donne di Genova portano gonne strette
le donne di Genova non ridono per niente
le donne di Genova pensano sia normale
mettersi a letto e leggere il giornale.
Ma tutte, fanno da mangiare, sanno cucinare odiano stirare, e san far l'amore

fanno da mangiare, sanno cucinare 

odiano stirare, ma san far l'amore
Ed io che sono uno spirito maligno 

mi muovo di notte con l'istinto di un bagnino
Hei, fammi capire un po', se ci stai oppure no!
Le donne di Padova guardano dietro ai vetri

le donne di Padova non hanno mai segreti
le donne di Padova non è un luogo comune
che sotto il vestito, nascondono le piume.
Le donne di Napoli sono tutte delle mamme
le donne di Napoli si gettano tra le fiamme
le donne di Napoli, Dio ma che bella invenzione
riescono a ridere anche sotto l'ombrellone.
E anch'esse, fanno da mangiare, sanno cucinare odiano stirare e san far l'amore

Fanno da mangiare, sanno cucinare 

odiano stirare, e san far l'amore.
Ed io che sono uno spirito maligno, 

mi muovo di notte con l'istinto di un bagnino
Hei, fammi capire un po', se ci stai oppure no.
Le donne di Modena hanno le ossa grandi

le donne di Genova ridono fra i denti
le donne di Napoli, Dio ma che bella invenzione
le donne che ho avuto sono un'illusione. 

Infatti, faccio da mangiare, non so cucinare 
odio ricamare ma so far l'amore, e faccio da mangiare 
odio ricamare, faccio anche l'amore ma, ormai è un particolare.

petek, 27. avgust 2004

o1 LE COSE CHE VIVI (Cheope, Pausini,Carella, Baldoni, De Stefani )


Quando l'amicizia
Ti attraversa il cuore,
Lascia un'emozione,
che non se ne va.
Non so dirti come,
Ma succede solo
Quando due persone
Fanno insieme un volo.
Che ci porta in alto,
Oltre l'altra gente,
Come fare un salto
Nell'immensita
E non c'è distanza, non c'è mai
Non ce n'è abbastanza, se
Se tu sei già dentro di me,
Per sempre
In qualunque posto sarai,
In qualunque posto saró,
Tra le cose che vivi
Io per sempre vivró.
In qualunque posto sarai,
Ci ritroveremo vicino,
Stretti l'uno nell'altro,
Oltre il destino
Su qualunque strada,
In qualunque cielo,
E comunque vada
Noi non ci perderemo.
Apri le tue braccia,
Mandami un segnale,
Non aver paura, che ti troveró
Non sarai mai solo ci saró
Continuando in volo che,
Che mi riporta dentro te
Per sempre
In qualunque posto sarai,
In qualunque posto saró,
Tra le cose che vivi
Io per sempre vivró.
In qualunque posto sarai,
Non esisteranno confini
Solamente due amici
Più vicini
Credi in me,
Non avere dubbi mai,
Tutte le cose che vivi
Se sono vere come noi,
Lo so, tu lo sai
Che non finiranno mai
In qualunque posto sarai,
In qualunque posto saró,
Tra le cose che vivi
Io per sempre vivró.
In qualunque posto sarai,
In qualunque posto saró,
Se mi cerchi nel cuore,
Nel tuo cuore vivró
In qualunque posto sarai,
Ci ritroveremo vicino,
Stretti l'uno nell'altro,
Oltre il destino!
In qualunque posto sarai,
In qualunque posto saró,
Tra le cose che vivi
Io per sempre vivró.

četrtek, 26. avgust 2004

o4 LE COSE CHE NON MI ASPETTO (Pausini-Agliardi / Agliardi-Chiaravalli)





Sono stata nel centro
di una tempesta
col volume distorto
che picchia in testa
con i pensieri in fumo
fuoco di un incendio tutto mio
E ti trovo, per caso
che parli al mare
anche tu avevi un sogno
da riparare
tu non mi dire niente
mi fermo a farti compagnia
Posso soltanto guardare il punto dove
stai guardando tu
e posso solo pensare che ho già vinto
se convinco te
che sei speciale
Come le cose che non mi aspetto
come quel “grazie” che arriva dritto
o quell’abbraccio che non smette mai
di dare affetto
come il profumo di una sorpresa
di una speranza che si è accesa
qualsiasi posto insieme a te
è sempre casa
È quel sole d’ottobre che scalda Roma
la stagione migliore che arriva prima
e chi ti batte le mani
perché fa suo quello che sei
Posso soltanto tornare dove ancora
stai aspettando tu
e quel che ho avuto, restituire
e lasciarlo a te
che sei speciale
Ho già vinto se
ho convinto te
che sei speciale…
oh oh oh
che sei speciale

sreda, 25. avgust 2004

29 LE COLLINE SONO IN FIORE (Wilma Goich)



È già passato quasi un anno da quando sei partito
ricordo quello che m'hai detto il giorno che tu m'hai lasciato 

Ti amo tanto vorrei restare, scordarmi di partire
ma non è giusto, non son nessuno, per te diventerò qualcuno
Amore
ritorna, le colline sono in fiore
ed io amore sto morendo di dolore
Amore ritorna, non importa non fa niente
se tu non sei diventato più importante
perché sei importante per me
Un giorno è lungo ed un anno
è lungo da morire
ricordo quello che mi hai scritto e ho tanto freddo dentro al cuore. 

Va tutto bene, ti penso sempre e spero di tornare
un giorno o l'altro questa fortuna dovrà decidersi ad arrivare 

 
 
 


torek, 24. avgust 2004

51 LAZY BOY (Canto Western)



C'e' una stella bianca che brilla su nel ciel, 
guardando solitaria i pascoli del Far West, 
e' la gran stella del del vecchio Texas, la stella del cow boy. 
Nell'87 sfavillava su Fort Joy,
vide venire al mondo il piccolo Lazy boy.
Cosi' comincia la lunga storia del pallido cow boy. 
Un di' la mamma gli disse va, ma resta un bravo 
cow boy.
La tromba un giorno ti chiamera': Gabriele la 
suonera'. 
Cow boy, cow boy, ...
"Lazy vuol dire pigro, ma il nostro Lazy Boy 
non era certo pigro, lontano da Fort Joy.
Ma un brutto giorno conobbe Jessie, conobbe la sua, colt. 
Comincio' a sparare ai sassi sulla via, 
poi prese ai cavalli ed alla ferrovia, 
ai passeggeri buco' i sombreri, ma un forte disse no. 
Stava per sparare il nostro Lazy Boy, 
ma udi' dalla missione un coro di "Little Boys":
Oh, Glory, glory, Oh, Alleluia!
... e il colpo non parti'.

ponedeljek, 23. avgust 2004

16 L'AVVELENATA (Francesco Guccini - I Nomadi)


Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni
credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni;
va beh, lo ammetto che mi son sbagliato e accetto il "crucifige" e così sia,
chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato.
Mio padre in fondo aveva anche ragione a dir che la pensione è davvero importante,
mia madre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta più d' un cantante:
giovane e ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio provincialismo,
e un cazzo in culo e accuse d' arrivismo, dubbi di qualunquismo, son quello che mi resta...
Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa,
però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia;
io canto quando posso, come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi:
vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso...
Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare,
godo molto di più nell' ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare.
se son d' umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie:
di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo.
Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista,
io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista!
Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino,
io solo qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare!
Secondo voi ma chi me lo fa fare di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento?
Ovvio, il medico dice "sei depresso", nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento.
Ed io che ho sempre detto che era un gioco sapere usare o no ad un certo metro:
compagni il gioco si fa peso e tetro, comprate il mio didietro, io lo vendo per poco!
Colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po' di milioni,
voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni.
Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!
Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso,
mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare:
ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!









nedelja, 22. avgust 2004

192 LAVORI IN CORSO (Casucci-Ciprì / Balduzzi-Enderle)

zbirka pesmi ''Costellazioni''




zbirka pesmi ''Zenit''




C'è bisogno di silenzio
c'è bisogno di ascoltare
c'è bisogno di un motore
che sia in grado di volare.
C'è bisogno di sentire
c'è bisogno di capire
c'è bisogno di dolori
che non lasciano dormire.
C'è bisogno di qualcosa
c'è bisogno di qualcuno
c'è bisogno di parole
che non dice mai nessuno.
C'è bisogno di fermarsi
c'è bisogno di aspettare
c'è bisogno di una mano
per poter ricominciare.
C'è bisogno di domande
c'è bisogno di risposte
c'è bisogno di sapere
cose sempre più nascoste.
C'è bisogno di domani
c'è bisogno di futuro
c'è bisogno di ragazzi
che sono al di là del muro.
C'è bisogno di un amore vero
c'è bisogno di un amore grande
c'è bisogno di un pezzo di cielo
in questo mondo sempre più distante.

C'è bisogno di un amore vero
c'è bisogno di un amore immenso
c'è bisogno di un pezzo di cielo
in questo mondo che ritrovi senso.
Abbiamo visto cose nuove
abbiamo fatto tanta strada
ma il mondo che verrà domani
resta un'impresa da titani.
Siamo tutti adesso importanti
siamo tutti un po' più attori
in questi grandi lavori in corso.

C'è bisogno di un amore vero
c'è bisogno di un amore "amore"
c'è bisogno di un pezzo di cielo
in questo mondo che abbia più colore.
C'è bisogno di memoria
c'è bisogno di pensare
c'è bisogno di coraggio
c'è bisogno di sognare.


-------------



SOL                                                       DO
C'è bisogno di silenzio, c'è bisogno di ascoltare
Mi-                                                                                         RE
c'è bisogno di un motore che sia in grado di volare.
C'è bisogno di sentire, c'è bisogno di capire
c'è bisogno di dolori che non lasciano dormire.
C'è bisogno di qualcosa, c'è bisogno di qualcuno
c'è bisogno di parole che non dice mai nessuno.

SIb                                                           MIb
C'è bisogno di fermarsi, c'è bisogno di aspettare
 Sol-                                                                             FA
c'è bisogno di una mano per poter ricominciare.
C'è bisogno di domande, c'è bisogno di risposte
c'è bisogno di sapere cose sempre più nascoste.
C'è bisogno di domani, c'è bisogno di futuro
c'è bisogno di ragazzi che sono al di là del muro.

Sol-                                            FA/la       SIb
C'è bisogno di un amore vero
MIb                                            SIb           FA
c'è bisogno di un amore grande
La-                                            SOL/si          DO
c'è bisogno di un pezzo di cielo
        FA                                                       DO           SOL
in questo mondo sempre più distante.

MIb                                                        LAb
C'è bisogno di silenzio, c'è bisogno di ascoltare

Sol-                                          FA/la        SIb

C'è bisogno di un amore vero
MIb                                           SIb           FA
c'è bisogno di un amore immenso
La-                                           SOL/si          DO
c'è bisogno di un pezzo di cielo
        FA                                                 DO        SOL
in questo mondo che ritrovi senso.

Si-   LA/do#  RE  SOL  RE LA
Oh...

DO2                                      La-4/7
Abbiamo visto cose nuove
FA6/9                            SOL4/7
abbiamo fatto tanta strada
DO2                                                 RE2
ma il mondo che verrà domani
FA6/9                                     SOL4/7
resta un'impresa da titani.
Siamo tutti adesso importanti
siamo tutti un po' più attori
in questi grandi lavori in corso.

La-                                              SOL/si    DO
C'è bisogno di un amore vero
FA                                               DO        SOL
c'è bisogno di un amore grande
Si-                                          LA/do#            RE
c'è bisogno di un pezzo di cielo
        SOL                                                    RE             LA
in questo mondo sempre più distante.
Si-                                             LA/do#      RE
C'è bisogno di un amore vero
SOL                                           RE                LA
c'è bisogno di un amore “amore”
Do#-                                       SI/re#             MI
c'è bisogno di un pezzo di cielo
        LA                                                             MI            SI
in questo mondo che abbia più colore.

SI                                                               MI
C'è bisogno di memoria, c'è bisogno di pensare
Sol#-                                                                   FA#                         SI
c'è bisogno di coraggio, c'è bisogno di sognare.















sobota, 21. avgust 2004

o5 L'AUTOBUS (Pierangelo Bertoli)

 








Siam tutti qui sull'autobus seduti ed assonnati
corron con poca voglia gli ultimi arrivati
ognuno prende posto in fondo al suo cantone
si chiude in un silenzio che è fatto di oppressione
e gli operai sull'autobus son pronti per partire
le donne i vecchi e i giovani son stanchi di aspettare.
Svoltato il primo angolo il sole ci colpisce
la luce cambia i visi e gli occhi ci ferisce
e sembra che le bocche non vogliano parlare
che stare in quel silenzio sia un fatto naturale
lento cammina l'autobus il viaggio è cominciato
ed il parlare è un fatto che sembra sia vietato.
Ma certo non è vero, Maria non può tacere
si arma di un sorriso che non sa trattenere
e parla a poco a poco con chi le sta più accanto
e poi alza la voce: ora il silenzio è infranto
viaggia più allegro l'autobus quasi avesse capito
il muro del silenzio è stato demolito.
Siam tutti un po' sorpresi colpiti svergognati
come se a quel silenzio fossimo rassegnati
la maschera del viso si scioglie come cera
la nostra faccia adesso diventa quella vera
spedito imbocca l'autobus strade sempre più grandi
e porta all'apertura del cuore dei viaggianti.
Le idee prendono forma, ti escono dai denti
e vanno a stuzzicare le orecchie dei presenti
si parla del lavoro, del misero salario
dei furti e degli abusi che compie il propietario
e l'autobus si ferma, raccoglie facce nuove
dal fondo della mente qualcosa ora si muove
Ed è arrivata a tutti la voglia di parlare
assieme alla certezza che adesso si può fare
e l'allegria sorprende i pigri ad origliare
che anche se non parlano restano ad ascoltare
l'autista è come noi, parla con il vicino
è nuovo in questo giorno l'autobus del mattino.
Le donne i vecchi e i giovani non dico son già uniti
ma è come se lo fossero di più ogni minuto
perchè in ogni sillaba che rovesciamo a imbuto
c'è dentro sempre un unico identico nemico
ognuno adesso parla di sè con il vicino
è un unico pensiero l'autobus del mattino
Il prezzo della carne, la misera pensione
i figli sulla strada della televisione
e dei disoccupati e della repressione
gli affitti delle case, un'altra occupazione
e l'autobus ribolle di giusta ribellione
si parla dei soprusi compiuti dal padrone.
E se ne va il silenzio, parliamo forte tutti
la colpa è del governo, "massa di farabutti"
ci esplode dal di dentro la voglia di cambiare
insieme alla certezza che adesso si può fare
l'autobus ora è vita, il sole è entusiasmante
che bel mattino è questo: domani sarà raggiante!

sreda, 18. avgust 2004

191 LATE LATE CORAZON (Gen)

"Despierto esta manãna y veo el sol

Un sol que brilla dentro el corazòn
Sonido de las olas en el mar
Un mar que nos invita a navegar."
"Navego por las calles de mi barrio
Me encuentro con mi gente al caminar
Un pueblo que nos es solo de un color
Con todos los matices del amor."
"La paz es fruto de un àrbol en flor
Una flor un gesto de amor."
"Amor que esta en la mùsica en la danza
Da la humanidad que quiere paz."
"Late late corazòn late cada vez màs fuerte
Fuerte como un mundo unido que se ha unido en el amor
Late late corazòn y devuelve cada dìa la esperanza ay ay ay, oh uh oh."

"En viaje por los cinco continentes

Desde Africa hasta América del Sur
Y cada tierra celebra su gente
Con ritmos que me invitan a bailar."

"Hoy sinto que este mundo es mi casa siento

Sin guerras ni batallas que luchar

Si cada pueblo a cada pueblo abraza
Con un amor que sabe perdonar."


--------------------


"Questa mattina
ho il sole dentro il cuore."
"Attorno a me vedo
gente d’ogni colore."
"La pace è il frutto
di ogni gesto d’amore."
"Batte, batte forte il cuore
batte sempre più forte
forte come un mondo unito
nell'amore."
"Gente d’ogni continente
vive al ritmo delle proprie danze."
"Tutto il mondo è la mia casa
mondo senza guerre
fatta di gente
che si sa perdonare."
"La pace è il frutto
di ogni gesto d’amore."
"Late, late corazòn,
late cada vez màs fuerte,
fuerte como un mundo unido
que se ha unido en el amor."



torek, 17. avgust 2004

15 LASSA CHE VENNE (Pino Daniele)


Fa currente e s'assciutta 'nterra
statt'accorto nun ce passà'
nuje ccà dinto guardammo 'nterra
manco Cristo ca ce vo' stà'
'miezo 'e scale fanno rumore
chiude l'uocchie e nun puo' durmì'
alluccammo che passa vierno
senza parlà'
pe chi è ghiuto sempe fujenno
primma o doppo s'adda 'ncuntrà'
mentre 'o munno fa tutte mure
quacche amico te po' sentì'
Lassa che vene
passa ampresso tutte sti sere
po' currimmo luntano
e facimmo dimane
lassa che vene
passa ampresso tutte sti sere
pienze a quanta vonno capì'
e po' nun stà' accussì'. 





ponedeljek, 16. avgust 2004

19o LASCIAMI STASERA (Gen)

Lasciami stasera non voglio più sognare
Lasciami stasera voglio dimenticare
E’ tardi e poi il sole si è nascosto già
Lasciami stasera sono stanco solo e poi
giù di testa e non ci penso a far l’eroe.
Campare è già un impresa non voglio
non voglio più sognare
Solo a fare che se il futuro è morto già
tra i palazzi a dieci piani di un quartiere
strano a me
Voglia di fare niente la mia prigione
dentro un bar non pro più il giornale
la notizia sono io
Quanti volte ho cercato
quante volte cercherò
Chissà se questa mia storia ancora cambierà
Quante volte ho rubato
quante volte fuggirò
Chissà se questa mia storia
ancora cambierà
Picchia in testa un’idea
che cosa troverò
dietro questo muro
Forse niente più…
Amico ti capisco ma getta via la tua paura
bisogna affrontare la vita
Non scegliere un abili al posto del coraggio
Sei qui in una città
dove si combatte un guerra
dura da vincere
Una  guerra che ci sta dietro come l’ombra
Perché è attorno a noi nella società
anche dentro di noi questa guerra siamo noi

nedelja, 15. avgust 2004

1o L'ARTIGIANO (Adriano Celentano)



“Chi non paga le lasse è ingiusto
questo dice la società
ora pero’ che son giusto
sono senza una lira.
Ma c’è stato forse un errore
si ma c’è stato forse un errore
non volevan farmi del male no
si c’è stato forse un errore
il ministro del soldi degli altri
ora stà parlando in t.v.
dice che ancora non basta
bisogna pagare di più.
C’è senz’altra un piccolo errore
c’è senz’altra un piccolo errore
anche lor lalvolta sbagliano
c’è senz’altra un piccolo errore.
Ma non….. passo più ascoltare
questo drammatico show
del caro ministro
devo spegnere la t.v.
La mia moglie vuoi mangiare,
e su questo vecchia televisore
devo subito apparecchiare
neanche il tavolo m’han lascialo.
Ero l’ultimo degli artigiani
e nessuno meglio di me
scolpiva nel legno
l’arte del lavoro che ormai
è un mestiere che stà morendo,
il lavoro è un’arte che stà morendo
nella tomba con sè si porta dietro
oh! anche il futuro del giovani
del giovani del giovani del giovani del giovani
Ma ora, che la mia mente è ferma
perchè creare più non potrò
sento scoppiare in festa
un vuoto che marire mi fa.
Soltanto l’ago mi può salvare
da quella noia che sta uccidendomi
perchè più niente si fa con arte
anche l’amore si fa in serie, armai.
Perchè il nostro capo di stato
a noi italiani lui non dà
un po’ di fiducia
“miei cari italiani” direi
“voi non siete più obbligati
a pagare le vostre tasse
pagherete soltanto quello che
voi pensate sia giusto darci”
“Ma state attenti che il nostro paese
senza il vostro aiuto non può
andare avanti”
questo agli italiani direi
e sono certo che gill italiani
diventerebbero più compatti
e quella sventola della lira
in poco tempo fra le monete
diventerebbero lei la regina.
la regina la regina la regina la regina