E' sempre tanto larga la via dei benestanti
ci vanno i
pezzi grossi coi titoli in contanti.
E’ strada
ospitale per chi ha avuto cura
di farsi un
capitale in nero o con l'usura.
E’ una strada
fatta per grandi scalatori
dei posti di
potere, dei titoli d'onore.
Chi si presenta
dice: "Non sa chi sono io!
Io penso solo a
me, agli altri pensa Dio".
In questa
strada larga si veste all'alta moda
si guida
"Testa rossa", non si fa mai la coda.
In questa
strada "bene" c'è gente d’alto rango
di fuori tanto
lustro e dentro, spesso, fango.
Qui passa
quella gente che "ci ha saputo fare",
che mescola le
carte e che "ti sa comprare".
Non vedi
circolare bambini o mendicanti,
ma i furbi
navigati, e i boss più stravaganti.
La strada
angusta e stretta accoglie i derelitti,
la gente senza
tetto o senza più diritti.
E’ strada della
fede e dei mezzi di fortuna,
è strada di chi
passa nell’occhio della cruna.
Strada di chi a
stento arriva al ventisette,
ma ha la
coscienza giusta e le intenzioni rette.
Strada di chi
per primo deve pagar le tasse
e poi alla
pensione è l'ultimo di classe.
E' via senza
risparmio è via tutta in salita
per chi è per
la pace o lotta per la vita.
Strada dai piedi gonfi, di
mani lacerate,
di tante bocche aride di
masse esiliate.
E’ strada del perdono, è
strada del buon viso,
di chi ripaga un torto
offrendo il suo sorriso.
E' strada dei più umili, la strada di innocenti
che non si compromettono
per essere coerenti.
Avanzano le strade, si
incrociano in un punto
dove si vaglia il grano,
dove si fa il riassunto.
La strada larga stringe
verso un grande fosso,
s’imbatte in un semaforo
che segna sempre rosso.
La strada di chi ha avuto
amore e sofferenza
a quest’incrocio trova
totale precedenza.
Gli ultimi, i minimi in
mezzo a gioia e canti,
adesso sono i primi e
passano davanti.
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