petek, 31. maj 2002

28 CENTOCINQUANTA STELLE (Francesco De Gregori)



Centocinquanta stelle in fila indiana,
in questa notte umida che sa di maggiorana,
in questa notte splendida che sa di malva,
centocinquanta stelle in questa notte calda.
Centocinquanta stelle o centocinquantuno
ed io che le sto a contare in questo cielo di nero fumo.
Le conto e le riconto e vai col tango,
in questa notte lurida che sa di fango.
E tirano certe bombe che nessuno se le aspettava,
in questa notte storica senza lapilli
e senza lava e tirano certe bombe
che sembrano dei giocattoli
che ammazzano le persone e risparmiano gli scoiattoli.
Centocinquanta stelle e più di una scintilla,
in questa notte isterica che sa di camomilla,
centocinquanta stelle o millecinquecento
ed io che le riconto e piano piano mi addormento.
Centocinquanta stelle ed una stella sola
in questa notte ipocrita che sa di Coca Cola,
una notte così amichevole da dormire in un sacco a pelo,
centocinquanta stelle in mezzo al cielo.

četrtek, 30. maj 2002

o2 CENTO GIORNI (Caterina Caselli)


Cento giorni
Cento giorni, cento ore, o forse
cento minuti mi darai.
Una vita, cento vite,
la mia vita in cambio avrai.
Un abbraccio, cento abbracci,
qualche carezza avrò da te.
I miei occhi, la mia bocca,
e il mio cuore avrai da me.
Perché per te questa vita è un girotondo
che abbraccia tutto il mondo, lo so,
ed invece la corsa della vita
per me si è già fermata negli occhi tuoi.
Io ti amo, io ti amo,
più della vita, lo sai.
Per cento giorni, per cento anni,
non finirò di amarti mai.





sreda, 29. maj 2002

o4 CELESTE NOSTALGIA (Riccardo Cocciante)









Avevi ragione tu mia cara
la vita non dura mai, una sera
il tempo di una follia
che breve poi fugge via
e poi
cosa rimane dentro noi
questa celeste nostalgia
questo saperti da sempre ancora
ancora mia
mia.
Il bene profondo non si offende
si spegne se è il caso
e poi si accende
passione violenta sia
comprendimi amica mia
tu puoi
tutto normale tra di noi
cara celeste nostalgia
dolce compagna di storie d'amore
sempre mia
Vedete un'estate sopra un treno
partire su un auto
e andar lontano
quel lampo negli occhi, ciao!
fa male d'accordo, ciao
ma tu
dentro di me non muori più
azzurra celeste nostalgia
qualche parola affettuosa
un po' contro però
per noi, forse no.
Amore più grande amica mia
cara celeste nostalgia
un'ora, un giorno, una vita
che cosa vuoi che sia
che sia
Amore più grande amica mia
cara celeste nostalgia
un'ora, un giorno, una vita
che cosa vuoi che sia




torek, 28. maj 2002

12 CELESTE (Pausini-Dati / Dati-Orlandi)






Avrai gli occhi di tuo padre
e la sua malinconia
il silenzio senza tempo che pervade
al tramonto la marea
arriverai con la luna di settembre
che verserà
il suo latte dentro me
e ti amerò
come accade nelle favole
per sempre…
Ti aspetterò
senza andar via
come fanno già le rondini nell’aria
nella terra mia
che invecchia ma
sulla scia di un’altra età
ballando sogna
mentre la tenera luce dell’est
all’alba illumina speranze e
ginestre
e il cielo è così... celeste …
celeste …
Avrai libri, sandali e secchielli
luminosi “amarcord”
saranno neri come i miei, i tuoi capelli
ma in un attimo lo so
volerai via
verso l’isola lontana di una città
come ho fatto un giorno anch’io
amore mio
perché il sole può scordarsi
della luna...
Ti aspetterò
e prima o poi
arriverai senza nemmeno far rumore
ti sentirò
e resterai
mentre ormai le foglie cambiano colore
al mio paese che ancora non sai
dove l’autunno odora di caldarroste
e il cielo è così... celeste!
Come il soffio della vita
che spalanca anche le imposte
e a sorridere ti invita
anche quando non lo vuoi
questo vento innamorato
che anche tu respirerai
che respirerai…
E poi avrò il coraggio
di aspettarti ancora un po’
e ti prometto che vedrai dalle finestre
un cielo così... celeste…
celeste…
un cielo così
celeste…

nedelja, 26. maj 2002

o1 C'È UNA STRANA ESPRESSIONE NEI TUOI OCCHI (Rokes)



C'è una strana espressione nei tuoi occhi
vogliono dirmi che non mi ami più
vogliono dirmi che non mi vuoi più bene
mi fanno già capir che io ti perderò
Com'è strana stasera la tua voce

mi sta dicendo che non ho più il tuo amor
mi sta dicendo che tu non vuoi parlarmi più
mi fa capire che io ti perderò
È finita così semplicemente

la fiamma è spenta, il nostro amor non vive più
e nei tuoi occhi vedo quel che non sai dire
non dirlo, già lo so che tu mi lascerai





sobota, 25. maj 2002

31 C'È UN CUORE CHE BATTE NEL CUORE (Antonello Venditti)








Io esco di casa ed è già mattino
e Villa Borghese è ancora un giardino
c'è un fiume che passa nel cuore di Roma
mi fermo sul ponte ed io ti amo ancora
C'è rabbia al confine di questo quartiere
se esci di casa la puoi respirare
c'è un fiume di gente nel cuore di Roma
che vive e che soffre ed io ti amo ancora
Amore mi manchi amore che fai
in questo deserto almeno ci sei
c'è un cuore che batte nel cuore di Roma
che vive e che perde ed io ti amo ancora
Ed è primavera, l'oleandro e l'alloro
l'inverno è passato sei ancora da solo
c'è un cuore che batte nel cuore di ognuno
io credo nel mondo io credo nel cielo 

četrtek, 23. maj 2002

o4 C'È CHI DICE NO (Vasco Rossi)


C'è qualcosa...
Che non va
in questo "cielo"
c'è qualcuno...
Che non sa
più che ore sono!
C'è chi dice qua
c'è chi dice là
io...non mi muovo!
C'è chi dice qua
c'è chi dice là
io non ci sono!
Tanta gente è convinta che ci sia nell'aldilà...
Qualche cosa...chissà?!...
Quanta gente comunque ci sarà...
Che si accontenterà!!!
C'è qualcuno....
Che non sa....
....più cos'è un uomo
c'è qualcuno
che non ha...
....rispetto per nessuno!!!
C'è chi dice no
io non ci sono
c'è chi dice no
io non mi muovo 




sreda, 22. maj 2002

o2 CASA MIA (Equipe 84)









Torno a casa
siamo in tanti sul treno
occhi stanchi
ma nel cuore il sereno
Dopo tanti mesi di lavoro
mi riposerò
dietro quella porta
le mie cose io ritroverò
la mia lingua sentirò
quel che dico capirò oh oh oh
Dolce sposa
nel tuo letto riposa
al mattino
so di averti vicino
apri la valigia c'è il
vestito che sognavi tu
guardati allo specchio
tu sei bella non levarlo più
nostalgia che passa e va
fino a quando durerà ah ah ah
Casa mia
devo ancora andar via
non chiamarmi
io non posso voltarmi
porto nel mio sguardo la mia donna
e tutto quel che ho
torno verso occhi sconosciuti che
amar non so
Questa volta chi lo sa
forse l'ultima sarà ah ah ah






torek, 21. maj 2002

51 CASA BIANCA (Marisa Sannia)



C'è una casa bianca che, che mai più io scorderò
mi rimane dentro il cuore con la mia gioventù
Era tanto tempo fa,
ero bimba e di dolore
io piangevo nel mio cuore, non volevo entrare là
Tutti i bimbi come me
hanno qualche cosa che
di terror li fa tremare e non sanno che cos'è.
quella casa bianca che
non vorrebbero lasciare è la loro gioventù che mai più ritornerà 
 
 
 
 
 

ponedeljek, 20. maj 2002

o6 CARUSO (Lucio Dalla)


Qui dove il mare luccica
e tira forte il vento
su una vecchia terrazza davanti al golfo di Sorrento
un uomo abbraccia una ragazza
dopo che aveva pianto
poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto
Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint' è vene sai
Vide le luci in mezzo al mare
pensò alle notti la in America
ma erano solo le lampare
e la bianca scia di un'elica
sentì il dolore nella musica
si alzò dal Pianoforte
ma quando vide la luna uscire da una nuvola
gli sembrò più dolce anche la morte
Guardò negli occhi la ragazza
quegli occhi verdi come il mare
poi all'improvviso uscì una lacrima
e lui credette di affogare
Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
e scioglie il sangue dint'e vene sai
Potenza della lirica
dove ogni dramma è un falso
che con un po' di trucco e con la mimica
puoi diventare un altro
Ma due occhi che ti guardano
così vicini e veri
ti fanno scordare le parole
confondono i pensieri.
Così diventò tutto piccolo
anche le notti la in America
ti volti e vedi la tua vita
come la scia di un'elica
Ah si, è la vita che finisce
ma lui non ci pensò poi tanto
anzi si sentiva felice
e ricominciò il suo canto
Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'e vene sai




nedelja, 19. maj 2002

32 CARAMBA (Canto popolare italiano)







Lassù in cima al Monte Nero 
c'è una piccola caverna.
Ci son dodici briganti 

al chiaror di una lanterna.
Caramba, beviamo del whisky! 
Caramba, beviamo del gin!
 E tu non dar retta al cuore che tutto passerà!
Mentre tutti son festanti uno solo resta muto.
Ha il bicchiere ancora pieno, come mai non ha bevuto?
Ma non può dimenticare il brigante la sua bella:
i suoi occhi come il mare, la sua bocca tanto bella.

sobota, 18. maj 2002

o4 CARA (Lucio Dalla)



Cosa ho davanti, non riesco più a parlare
dimmi cosa ti piace, non riesco a capire, dove vorresti andare
vuoi andare a dormire.
Quanti capelli che hai, non si riesce a contare
sposta la bottiglia e lasciami guardare
se di tanti capelli, ci si può fidare.
Conosco un posto nel mio cuore
dove tira sempre il vento
per i tuoi pochi anni e per i miei che sono cento
non c'è niente da capire, basta sedersi ed ascoltare.
Perché ho scritto una canzone per ogni pentimento
e debbo stare attento a non cadere nel vino
o finir dentro ai tuoi occhi, se mi vieni più vicino...
La notte ha il suo profumo e puoi cascarci dentro
che non ti vede nessuno
ma per uno come me, poveretto, che voleva prenderti per mano
e cascare dentro un letto...
che pena... che nostalgia
non guardarti negli occhi e dirti un'altra bugia
A..Almeno non ti avessi incontrato
io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato.
Tu corri dietro al vento e sembri una farfalla
e con quanto sentimento ti blocchi e guardi la mia spalla
se hai paura a andar lontano, puoi volarmi nella mano
ma so già cosa pensi, tu vorresti partire
come se andare lontano fosse uguale a morire
e non c'è niente di strano ma non posso venire
Così come una farfalla ti sei alzata per scappare
ma ricorda che a quel muro ti avrei potuta inchiodare
se non fossi uscito fuori per provare anch'io a volare
e la notte cominciava a gelare la mia pelle
una notte madre che cercava di contare le sue stelle
io li sotto ero uno sputo e ho detto "OLE" sono perduto.
La notte sta morendo
ed è cretino cercare di fermare le lacrime ridendo
ma per uno come me l' ho gia detto
che voleva prenderti per mano e volare sopra un tetto.
Lontano si ferma un treno
ma che bella mattina, il cielo è sereno
Buonanotte, anima mia
adesso spengo la luce e così sia.




petek, 17. maj 2002

34 CAPOLINEA (Valerio Ciprì)

E vivrò, canterò sempre lo dirò: 
questo viaggio non si ferma,
non si ferma al capolinea.
E vivrò, canterò, sempre lo dirò:
che l’amore non si ferma
non si ferma al capolinea.
“ Sarà un viaggio di difficoltà in salita.
dissero a tutti noi
Un conto in banca e tante credit-cards
non ci servono.
E’ l’amore quello che
ci servirà di più.
Sarà il nostro passe-partout
che aprirà tutto l’Infinito”
In questo lungo viaggio non si va
mai da soli, ma, ma, ma, ma, mai da soli
C’è un grande popolo che vive ormai
nell’amore.
E’ un popolo che già,
cammina  in unità
e tutto insieme arriverà,
aprirà tutto l’Infinito.


-----------


SOL DO9 SOL DO9
              SOL                                           DO9
E vivrò, canterò sempre lo dirò:
                  SOL
questo viaggio non si ferma,
                  DO9
non si ferma al capolinea.
E vivrò, canterò, sempre lo dirò:
che l’amore non si ferma
non si ferma al capolinea.

SOL DO9 SOL DO9
SOL                                                          DO9                         SOL
Sarà un viaggio di difficoltà in salita
DO9
dissero a tutti noi.
SOL                                                                     DO9
Un conto in banca e tante credit cards
                         SOL              DO9
non ci servono.
Rem7               SOL9                    DO7+
E’ l’amore quello che
                    LA7
ci servirà di più.
Rem7                        SOL9                             DO7+
Sarà il nostro passe-partout
                     LA7 DO
che aprirà tutto l’infinito.









četrtek, 16. maj 2002

o3 CAPITAN HARLOCK (Canzone per bambini)

Capitan Harlock!
Capitan Harlock!
Capitan Harlock!

Un pirata tutto nero che per casa ha solo il ciel

ha cambiato in astronave il suo velier [ urrà! ]
il suo teschio è una bandiera che vuol dire libertà,
vola all'arrembaggio però un cuore grande ha [ uau! ]

Il suo teschio è una bandiera che vuol dire libertà,

vola all'arrembaggio però un cuore grande ha [ urrà! ]

Capitan Harlock!

Capitan Harlock!

Fammi provare Capitano un'avventura

dove io son l'eroe che combatte accanto a te,
fammi volare Capitan senza una meta
tra i pianeti sconosciuti per rubare a chi ha di più

Capitan Harlock!


Come un lampo è il suo pugnale che lui lancia contro il mal,

ma è un uomo generoso come il mar [ uau! ]
nel suo occhio c'è l'azzurro, nel suo braccio acciaio c'è,
nero è il suo mantello, mentre il cuore bianco è [ urrà! ]

Capitan Harlock!

Capitan Harlock!

Fammi provare Capitano un'avventura

dove io son l'eroe che combatte accanto a te,
fammi volare Capitan senza una meta
tra i pianeti sconosciuti per rubare a chi ha di più

[ urrà! ]


Nel suo occhio c'è l'azzurro, nel suo braccio acciaio c'è,

nero è il suo mantello, mentre il cuore bianco è [ urrà! ]

Capitan Harlock!

Capitan Harlock!

Fammi provare Capitano un'avventura

dove io son l'eroe che combatte accanto a te,
fammi volare Capitan senza una meta
tra i pianeti sconosciuti per rubare a chi ha di più

sreda, 15. maj 2002

o3 CANZONI STONATE (Gianni Morandi)


Canto solamente insieme a pochi amici
quando ci troviamo a casa e abbiam bevuto
non pensare che ti abbiam dimenticato
proprio ieri sera parlavamo di te
Camminando versa casa mi sei tornata in mente

a letto mi son girato e non ho detto niente
e ho ripensato alla tua voce così fresca e strana
che dava al nostro gruppo qualcosa di più
Enrico che suona,

sua moglie fa il coro
Giovanni come sempre ascolta
stonato com'è canzoni d'amore
che fanno ancora bene al cuore
noi stanchi ma contenti
se chiudi gli occhi forse tu ci senti anche da lì
L'altra domenica siamo andati al lago

ho anche preso un luccio grande che sembrava un drago
poi la sera in treno abbiam cantato piano
quel pezzo americano che cantavi tu
Canzoni stonate

parole sempre più sbagliate
ricordi quante serate
passate così 
canzoni d'amore
che fanno ancora bene al cuore
diciamo quasi sempre
qualche volta no 






torek, 14. maj 2002

o5 CANZONI LONTANE (Eros Ramazzotti)


Quando tu mi parlavi d'amor
fin lassù s'involava il mio cuor
solo tu mi facevi sognar
eri il blu, eri il cielo, eri il mar
canzoni lontane che un po' mi ricordo anch'io
canzoni in cucina la domenica mattina
malinconie dei nostri padri
in cerca di energie perdute
e di amicizie che-non-ci-si-vede-mai
gli amori sbocciati gli amori finiti lì
canzoni vissute nei giradischi portatili
ma forse è più facile
rimpiangere che ammettere
il tempo già passato-che-non-torna-più
e quando dicono che era meglio allora sì
io gli rispondo che il bello è stare qui
sono ormai
sono-solo ormai
sono solo-più che mai
canzoni lontane
la nostalgie è una trappola
e se caderci è dolce rimanerci no
quando tu mi parlavi d'amor
fin lassù s'involava il mio cuor
le nostalgie dei nostri padri
forse per parlare ancora un po' d'amore
visto che non lo sanno
fare quasi più
e quando dicono che un bel giorno capirò
sarà anche vero ma per il momento no
sono ormai
sono-solo ormai
sono solo-in ogni senso
canzoni lontane
passioni andate anche se
qualcosa che rimane di sicuro c'è
quando tu mi parlavi d'amor
fin lassù s'involava il mio cuor
solo tu mi facevi sognar
eri il blu, eri il cielo, eri il mar

ponedeljek, 13. maj 2002

o1 CANZONI (Amedeo Minghi)


Come una finzione
non del sangue ma del rosso
acqua e sale e non le lacrime assaggiai.
Arsure come di battaglia,
di comparse fuoco e paglia
ed i cuori sono cavalli scossi in noi.
Amarsi è come andare in fuga
è cosa ho fatto,
cosa ho detto mai..
Non è la verità...
che più la dici e più la dici mai.
E' l'illusione mia che è vera.
E che scorre fiera
tra le dita della vita.
Passa il suono e belle immagini di noi.
Meravigliosa confusione
tra i dialoghi e le pose,
e ogni peso appassionato è
un soffio ma non la verità,
che è sempre un'altra storia ma non Lei,
Lei che
tra i baci miei è d'Amore.
E' improvvisazione
non è vento non è sole,
pioggia atroce
meglio è
che non ci sia.
Amarsi è come arrampicarsi
su uno schermo di illusione
e poi credere quell'edera realtà.
E' le bugie, ragazza mia
il naso lungo ed il gusto dell'addio.
Non è la verità
che più la dici
e più la dici mai.
E' vita che non sai
sarà che come me
tu,
rivivrai
quando l'Amore mio
ti canterò.
E' quando tutti i giuramenti
fatti a Te saranno inganni
alla vita che,
stupita,
sbanderà.
Amarsi è prima di capire,
è rimbambire la ragione in noi.
Non è la verità,
che più la dici e meno baci avrai...
E' l ' illusione mia che è vera.
E chi ama canta
tra le voci della vita,
l'acqua che si incontra
col suo scialacquìo.
Oppure meglio non cantare,
muti se non è d'Amore
e qualcuno deve farlo
e sono io che ti canterò
e come in fuga nel tuo cuore andrò
Non è la verità
che più la dici e più la dici mai....


nedelja, 12. maj 2002

PREUSMERITEV



Željena pesem:
o2 FIRENZE (CANZONE TRISTE) 
(Ivan Graziani)
se nahaja na datumu:
8. april 2003
(oznaka: 03 > 4 > 8) 

Hvala za razumevanje!

sobota, 11. maj 2002

11 CANZONE TRISTE (Zucchero)








Ho una canzone triste, nel mio cuor
Allegra ma non troppo, appena spunta il sol
E prendo il mio giubbotto
È una canzone Soul
Si, la strofa è da cambiare, però....
Potrebbe funzionare
Lasciandosi un pó andare
Suonando con vigore
Più avanti fino in fondo al cuore
Senza accelerare
Piano piano oh oh
Ho una canzone triste
Nel mio cuor
Avrei un gran da fare
Caro amico Joe
Hai fuso
Si, e devo riparare
Qualcosa che non va (il turbo che non va)
Il motore, è da rifare, però.....
Potrebbe ripartire
Lasciandolo scaldare
Spingendo con vigore
Più avanti fino in fondo al cuore
Senza accelerare
Piano piano oh
Ho una canzone triste
Nel mio cuor
La sera all'imbrunire
Che non va proprio giù
A chi, a te, a chi lo devo dire
Se ci sei solo tu
Il giorno sale, la notte amore va giù
.... e noi torniamo su! 

petek, 10. maj 2002

o3 CANZONE SENZA INGANNI (Ron)

 


Amico canta una canzone
una canzone senza inganni con poche note
in questi giorni dove il vento
ci porta in tutte le città
canta più forte
o non ti sento io sono qua.
È
chiaro che la notte non va
cani randagi e troppa magia
portami via per favore via ...
Stanotte ho scritto una canzone
che come una figlia si mette a giocare
io chiudo gli occhi e lascio fare
e poi volare più in là ...
Tutti i giorni dentro al bar
a parlare dei tuoi guai
canta forte amico
questa sera sei con noi.
No, non bere in fretta
i tuoi bicchieri passan come i tuoi anni,
canta una canzone senza inganni.
Ho fatto sempre a modo mio
non ho pregato mai nessuno
nè uomo nè donna nè Dio
ma questa sera la mia vita
mentre la sto cantando
potrei cambiarla tutta intera
con la tua vita se vuoi ...
Tutti i giorni dentro al bar
a parlare dei tuoi guai
canta forte amico
questa sera sei con noi.
No, non bere in fretta
i tuoi bicchieri passan come i tuoi anni,
canta una canzone senza inganni.
... più in là, qualcuno le ripeterà
... queste tue parole
e più in là, qualcuno le ricorderà...
in un'altra città ...
... più in là, qualcuno le ripeterà
... per cantare ancora
e più in là qualcuno le ricorderà! 





četrtek, 9. maj 2002

o8 CANZONE QUASI D'AMORE (Francesco Guccini - I Nomadi)


Non starò più a cercare parole che non trovo
per dirti cose vecchie con il vestito nuovo,
per raccontarti il vuoto che, al solito, ho di dentro
e partorire il topo vivendo sui ricordi, giocando coi miei giorni, col tempo.
O forse vuoi che dica che ho i capelli più corti
o che per le mie navi son quasi chiusi i porti;
io parlo sempre tanto, ma non ho ancora fedi,
non voglio menar vanto di me o della mia vita costretta come dita dei piedi.
Queste cose le sai perchè siam tutti uguali
e moriamo ogni giorno dei medesimi mali,
perchè siam tutti soli ed è nostro destino
tentare goffi voli d' azione o di parola,
volando come vola il tacchino.
Non posso farci niente e tu puoi fare meno,
sono vecchio d' orgoglio, mi commuove il tuo seno
e di questa parola io quasi mi vergogno,
ma c'è una vita sola, non ne sprechiamo niente in tributi alla gente o al sogno.
Le sere sono uguali, ma ogni sera è diversa
e quasi non ti accorgi dell' energia dispersa
a ricercare i visi che ti han dimenticato
vestendo abiti lisi, buoni ad ogni evenienza, inseguendo la scienza o il peccato.
Tutto questo lo sai e sai dove comincia
la grazia o il tedio a morte del vivere in provincia
perchè siam tutti uguali, siamo cattivi e buoni
e abbiam gli stessi mali, siamo vigliacchi e fieri,
saggi, falsi, sinceri... coglioni!
Ma dove te ne andrai? Ma dove sei già andata?
Ti dono, se vorrai, questa noia già usata:
tienila in mia memoria, ma non è un capitale,
ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto, che la noia di un altro non vale.
D' altra parte, lo vedi, scrivo ancora canzoni
e pago la mia casa, pago le mie illusioni,
fingo d' aver capito che vivere è incontrarsi,
aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare,
bere, leggere, amare... grattarsi!







sreda, 8. maj 2002

o7 CANZONE PER UN'AMICA oppure IN MORTE DI S.F. (Francesco Guccini - I Nomadi)










Lunga e diritta correva la strada, l'auto veloce correva
la dolce estate era già cominciata vicino lui sorrideva, vicino lui sorrideva.
Forte la mano teneva il volante, forte il motore cantava,
non lo sapevi che c'era la morte quel giorno che ti aspettava, quel giorno che ti aspettava.
Non lo sapevi che c'era la morte, quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano, venga e ci prenda per mano.
Non lo sapevi, ma cosa hai sentito quando la strada è impazzita,
quando la macchina è uscita di lato e sopra un'altra è finita, e sopra un'altra è finita.
Non lo sapevi, ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa,
quando anche il cielo di sopra è crollato, quando la vita è fuggita, quando la vita è fuggita.
Dopo il silenzio soltanto è regnato tra le lamiere contorte:
sull'autostrada cercavi la vita, ma ti ha incontrato la morte, ma ti ha incontrato la morte.
Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire,
spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai dovuto partire, se presto hai dovuto partire.
Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi e che come allora sorridi.








torek, 7. maj 2002

o1 CANZONE PER TE (Sergio Endrigo)



La festa appena cominciata
È già finita
Il cielo non è più con noi
Il nostro amore era l’invidia di chi è solo
Era il mio orgoglio la tua allegria
È stato tanto grande e ormai
Non sa morire
Per questo canto e canto te
La solitudine che tu mi hai regalato
Io la coltivo come un fiore
Chissà se finirà
Se un nuovo sogno la mia mano prenderà
Se a un’altra io dirò
Le cose che dicevo a te
Ma oggi devo dire che
Ti voglio bene
Per questo canto e canto te
È stato tanto grande e ormai non sa morire
Per questo canto e canto te





ponedeljek, 6. maj 2002

o1 CANZONE PER LAURA (Roberto Vecchioni)













Al primo amore si fermò
scese dalla filovia
e allora il mondo gli sembrò
una drogheria, una drogheria:
l'ultima volta che lo videro
era col circo del "pensateci un po' voi",
dove leoni, clowns, acrobati,
stavan fermi come lui
Va da sé che Laura non crede,
non crede più,
passa il sale, chiacchiera, siede
e guarda giù.
Fu re Riccardo il primo che
salutò la compagnia,
si tolse l'elmo e disse "tie'!",
ma con cortesia, ma con cortesia;
era una guerra un po' del cavolo,
mancava un senso , un apriscatole, un'idea,
eppure tutti comandavano,
a che cosa non si sa.
E Marco Polo li fregò:
doge, moglie, turchi, idee,
partì da Chioggia ed arrivò
non più giù di Bari,
poi disse "ho visto orienti magici",
ma almeno aveva avuto della fantasia;
i veneziani che applaudivano
solo invidia e ipocrisia.
Poi quel bimbo si voltò
e contò le nostalgie,
scese dal palco e disse "no!"
"sono cose mie, solamente mie"
e mentre tutti si aspettavano
la giravolta, il salto doppio, la poesia,
gridò a chi stava a capotavola:
"stacci attento e fila via!".
Perché adesso Laura ci crede,
ci crede sì,
chiude gli occhi e dentro sorride,
adesso sì. 




 




sobota, 4. maj 2002

o6 CANZONE DI NOTTE N. 2 (Francesco Guccini - I Nomadi)


E un' altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
e voglio in questo modo dire "sono"
o forse perchè è un modo pure questo per non andare a letto
o forse perchè ancora c'è da bere
e mi riempio il bicchiere.
E l' eco si è smorzato appena
delle risate fatte con gli amici, dei brindisi felici
in cui ciascuno chiude la sua pena,
in cui ciascuno non è come adesso da solo con sé stesso
a dir "Dove ho mancato, dov'è stato?",
a dir "Dove ho sbagliato?"
Eppure fa piacere a sera
andarsene per strade ed osterie, vino e malinconie,
e due canzoni fatte alla leggera
in cui gridando celi il desiderio che sian presi sul serio
il fatto che sei triste o che t'annoi
e tutti i dubbi tuoi.
Ma i moralisti han chiuso i bar
e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori:
è bello ritornar "normalità",
è facile tornare con le tante stanche pecore bianche!
Scusate, non mi lego a questa schiera:
morrò pecora nera!
Saranno cose già sentite
o scritte sopra un metro un po' stantìo, ma intanto questo è mio
e poi, voi queste cose non le dite,
poi certo per chi non è abituato pensare è sconsigliato,
poi è bene essere un poco diffidente
per chi è un po' differente.
Ma adesso avete voi il potere,
adesso avete voi supremazia, diritto e Polizia,
gli dei, i comandamenti ed il dovere,
purtroppo, non so come, siete in tanti e molti qui davanti
ignorano quel tarlo mai sincero
che chiamano "Pensiero".
Però non siate preoccupati,
noi siamo gente che finisce male: galera od ospedale!
Gli anarchici li han sempre bastonati
e il libertario è sempre controllato dal clero, dallo Stato:
non scampa, fra chi veste da parata,
chi veste una risata.
O forse non è qui il problema
e ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi
e ognuno costruisce il suo sistema
di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali,
scordando che poi infine tutti avremo
due metri di terreno.
E un' altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
o forse per sentirmi meno solo
o forse perchè a notte vivon strani fantasmi e sogni vani
che danno quell' ipocondria ben nota,
poi... la bottiglia è vuota.







petek, 3. maj 2002

o5 CANZONE DELLE OSTERIE DI FUORI PORTA (Francesco Guccini - I Nomadi)


Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta,
ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta:
qualcuno è andato per età, qualcuno perchè già dottore
e insegue una maturità, si è sposato, fa carriera ed è una morte un po' peggiore.
Cadon come foglie o gli ubriachi sulle strade che hanno scelto,
delle rabbie antiche non rimane che una frase o qualche gesto,
non so se scusano il passato per giovinezza o per errore,
non so se ancora desto in loro, se m' incontrano per forza, la curiosità o il timore.
Io ora mi alzo tardi tutti i giorni, tiro sempre a far mattino,
le carte poi il caffè della stazione per neutralizzare il vino,
ma non ho scuse da portare, non dico più d'esser poeta,
non ho utopie da realizzare: stare a letto il giorno dopo è forse l'unica mia meta.
Si alza sempre lenta come un tempo l'alba magica in collina,
ma non provo più quando la guardo quello che provavo prima.
Ladri e profeti di futuro mi hanno portato via parecchio,
il giorno è sempre un po' più oscuro, sarà forse perchè è storia, sarà forse perchè invecchio.
Ma le strade sono piene di una rabbia che ogni giorno urla più forte,
son caduti i fiori e hanno lasciato solo simboli di morte.
Dimmi se son da lapidare se mi nascondo sempre più,
ma ognuno ha la sua pietra pronta e la prima, non negare, me la tireresti tu.
Sono più famoso che in quel tempo quando tu mi conoscevi,
non più amici, ho un pubblico che ascolta le canzoni in cui credevi
e forse ridono di me, ma in fondo ho la coscienza pura,
non rider tu se dico questo, ride chi ha nel cuore l'odio e nella mente la paura.
Ma non devi credere che questo abbia cambiato la mia vita,
è una cosa piccola di ieri che domani è già finita.
Son sempre qui a vivermi addosso, ho dai miei giorni quanto basta,
ho dalla gloria quel che posso, cioè qualcosa che andrà presto, quasi come i soldi in tasca.
Non lo crederesti ho quasi chiuso tutti gli usci all'avventura,
non perchè metterò la testa a posto, ma per noia o per paura.
Non passo notti disperate su quel che ho fatto o quel che ho avuto:
le cose andate sono andate ed ho per unico rimorso le occasioni che ho perduto.
Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta,
ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta:
qualcuno è andato per formarsi, chi per seguire la ragione,
chi perchè stanco di giocare, bere il vino, sputtanarsi ed è una morte un po' peggiore.