torek, 30. september 2003

o9 IL GALLO È MORTO - COCCODÌ COCCODA' (Canzone per bambini)

Il gallo è morto, il gallo è morto,il gallo è morto il gallo è morto,non canterà più coccodì e coccodà, non canterà più coccodì e coccodà
e co e co e co e coccodì e coccodà , e co e co e co e coccodì e coccodà

Le coq est mort , le coq est mort le coq est mort le coq est mort, il ne chanterà plus ni coccodì ni coccodà, il ne chanterà plus ni coccodì ni coccodà e co e co e co....ecc


The cook is dead the cook is dead, the cook is dead the cook is dead, it will never sing coccodì and coccodà, it will never sing coccodì and coccodà e co e co e co....ecc


El gagio es muerto el gagio es muerto el gagio es muerto el gagio es muerto, el non canterà mas coccodì e coccodas

non canterà mas coccodì e coccodas e co e co e co e coccodì e coccodas e co e co e co e coccodì e coccodas

Nostro galloski mortovoski

nostro galloski mortovoski
niet canteraski coccodì e coccodaski niet canteraski coccodì e coccodaski
e co e co e co e coccodì e coccodaski (2)

noster gallus est mortuus,

noster gallus est mortuus
ille non cantabit coccusdìs et coccusdas ille non cantabit coccusdis et coccusdas
e coooooo e coccusdie et coccusdas (2)

Der Hahn ist tot der hahn ist tot der hahn ist tot der hahn ist tot

er will nicht mehr Schrein kokkidì und kokkidà er will nicht mehr schrein kokkidì und kokkidà
e koooooookodikodà (2)

Son staa mì che hoo mazzaa el gall.

Te see staa tì che t'hee mazzaa el gall?
El m’ha rott i ball col coccodì e coccodà!
El m’ha rott i ball col coccodì e coccodà!
E co e co e co e coccodì e coccodà!
E co e co e co e coccodì e coccodà!
E co e co e co e coccodì e coccodà!
E co e co e co e coccodì e coccodà!

ponedeljek, 29. september 2003

o2 IL FUTURO È UN'IPOTESI (Enrico Ruggeri)


Non farmi tornare nemmeno una volta in quel bar,
non farmi sentire mai più quell'odore di chiuso.
Si, lo so che io ti avevo un pò illuso,
ma sai quante volte parlando io illudo anche me.
Ti ho visto addentare un panino dentro all'autogrill:
a volte un dettaglio può uccidere una poesia.
Si, lo so che in questi casi è sempre colpa mia:
l'amore inventato non vale il ricordo di lei.
Ma visto che lei non c'è più non possiamo di certo fermarci:
noi uomini forti sappiamo a che santo votarci.
In nome di cosa, non so, ma noi teniamo duro,
teniamo nascosto il passato e pensiamo al futuro.
...ma il futuro cos'è?
Il futuro è un'ipotesi,
forse il prossimo alibi che vuoi,
il futuro è una scusa per ripensarci poi.
Il futuro è una voglia, non si sa se sincera,
il futuro è una donna che probabilmente spera,
fino a quando, chissà?
Tu quando mi metto a parlare non capisci mai,
oppure mi prendi alla lettera e sbagli risposta.
Sì, lo so che starmi accanto molto spesso costa,
ma sai quante volte mi costa restarmene qui.
Ma il futuro è un'ipotesi,
forse il prossimo alibi che vuoi,
il futuro è una scusa per ripensarci poi.
Il futuro è una voglia, non si sa se sincera,
il futuro è una donna che probabilmente spera.
fino a quando, chissà?
Ma il futuro è un'ipotesi




 



nedelja, 28. september 2003

o8 IL FUNGO VELENOSO (Bans)








Io sono un fungo uach uach
velenoso
e sono vele
e sono noso
io sono un ungo uo uo uo uo uo
A me piacciono tanto i bambini o iea!
avrei voluto comprarmene un paio!
Ma i bambini non stanno sotto 
il cappello di un fungo!
Velenoso!
E quando le mamme portano i loro bambini 
a giocare nei prati!
sento che si avvicinano a me e gli dicono!
non avvicinarti
perchè quello è un fungo!
Velenoso!
Come faccio a dire a mio figlio! 
quale destino lo attende!
Avrei voluto essere un porcino e finire in padella
e invece sono solo un fungo
velenoso!
Tu sei un fungo
velenoso

sobota, 27. september 2003

o1 IL FRENO A MANO (Claudio Chieffo)





Mi ricordo mi disse il distruttore:
"Il freno a mano è il freno del motore,
se con la macchina non ti fermi in piano,
non ti scordare tira il freno a mano!".
E io il freno a mano lo tiravo... però partivo e mi dimenticavo!
Il freno a mano non lo metto più! Il freno a mano non lo metto più!
Non mi importa se la strada va in giù, l'ho giurato: non lo metto più!
Una volta che sono partito
col freno a mano tirato...
fatto guaio ho combinato
e che puzza di bruciato!
Allora ho deciso: non lo metto più!
Quattro mesi che avevo la patente
e andavo con la donna mia in montagna,
ci si fermava sulla sponda di un torrente
e guardavamo il fiume e la campagna...
ma il freno a mano no, non lo tiravo! Se no partivo e mi dimenticavo...
Un giorno mi diceva: "Amore, amore,
se sto con te mi pare di volare!
E poi è oggi tutto così strano...".
"Oddioooo! Il freno a mano!".
Siam finiti nel fondo di un burrone allora ho preso questa decisione:
il freno a mano non ci serve più, il freno a mano non ci serve più,
poi dove siamo adesso è tutto piano... e le nuvole... non ce l'hanno il freno a
manooooo! 

petek, 26. september 2003

72 IL FOCOLAR… Motivo: La paganella

Voria veder - en toc de ziel
da ’n zimon spettacolare.
No' sta perder massa temp
corri là nel focolare
corri là (5 volte)
corri là nel focolar.
Ma cos’el ’sto Focolare
mi no' so cosa ghe l’è.
No te sai cosa ghe l’è? (bis)
L’è un castello, ’n luminare
de pu bei no ghe n’è (bis)
no ghe n’è. (5 volte)
Se l’om vecio, se l’om vecio
ti te copi
ti te vesti, ti te vesti de Gesù
dalla gioia, dalla gioia ti te sciopi
vivi ’n terra — vivi ’n terra
e set lassù, set lassù.
Se l’om vecio...








četrtek, 25. september 2003

134 IL DRAGONE (Valerio Ciprì)

 
ORIGINAL
 

''samo spremljava''
 


Questa è la storia di un grosso dragone,
di un animale che un giorno arrivò
in un giardino dai mille colori
tra fiori e frutti che mai assaggiò.
Un giorno vide una piccola donna
che nel giardino felice cantava
e lui, invidioso di quella letizia,
per farle del male i pretesti cercava.
Prese da un albero assai pregiato
un frutto che mai aveva toccato
ed alla donna lo porse suadente
con le moine di un vero serpente.
Diceva, come un grande oratore:
" Se tu lo mangi, vedrai, in poche ore
potrai ben dire: il mondo è mio!
perché sarai grande al pari di Dio".
La donna era tanto innocente
e non si accorse quasi di niente,
mangiò del frutto e ne diede al marito,
anche se Dio glielo aveva proibito.
Quel losco figuro, il dragone serpente
sfregava le mani e inneggiava vincente,
perché quel giorno per lui fortunato
il fiore più bello aveva macchiato.
Per lunghi secoli senza guinzaglio
di ogni uomo lui fece un bersaglio:
scettro ai potenti e ai ricchi la gloria,
ai dadi giocava sconfitta e vittoria.
Ai derelitti non ci badava
la povera gente per lui non contava,
diceva sempre con tono arrogante:
basta lasciarla affamata e ignorante.
Ma un brutto giorno, in un triste momento
provò nel suo corpo un grande sgomento:
non si era accorto che l'albero antico
del fiore più bello si era arricchito.
Così il dragone spumava rabbioso
e diventava ancor più permaloso
perché voleva, a costo di tutto,
che il candido fiore non desse il suo frutto.
Un'umile donna felice cantava
perché nel suo cuore la Vita portava,
nel suo candore non temeva niente,
nemmeno le spire del vecchio serpente.
E un giorno d'inverno nel cielo una stella
corse annunziando la Buona Novella.
Fu per i poveri un giorno di festa,
ma al vecchio dragone pesava la testa.
Era ormai giunto il tempo segnato
per lui sentiva odor di bruciato,
capì che quello era il bimbo predetto
che lo avrebbe vinto, a suo dispetto.
E da quel giorno, con furia infernale
lanciò contro il bimbo le forze del male;
offrì la sua gloria, ma la sua potenza
non fece una piega a quell'innocenza.
Per più di trent'anni nell'ira si cuoce,
poi viene un'idea: mettiamolo in croce!
E in men che si dica, nemmeno in un fiato
il suo avversario fu presto inchiodato.
Qui ti volevo vecchio dragone
tu non sapevi che la tua questione
sarebbe finita, per l'antica voce,
appena il Giusto appendevi alla croce.
Che brutta sorte, povero drago,
non l'avrebbe detto neppure un mago
che da un indifeso, persino inchiodato
avresti avuto il capo schiacciato.
Ma che ci vuoi fare, così van le cose:
le pietre scartate son pericolose,
le butti di lato, ma fino a che campi,
prima o dopo, di certo v'inciampi.
Ma ti sta bene, così imparerai:
chi semina male, raccoglie poi guai
e chi con malizia la spunta in battaglia
poi perde la guerra e la coda di paglia!
Ascolta me che ho un po' d'esperienza:
lascia la terra ed abbi pazienza
ed anche gli uomini, non li tentare:
Dio li ha fatti per potersi amare.
Vai nella tua tana e lasciaci in pace,
lì puoi sbuffare quanto ti piace.
E per finire ti dico la mia:
"Sparisci per sempre e così sia.
E così sia”.



sreda, 24. september 2003

o8 IL DONO DEL CERVO (Angelo Branduardi)









Dimmi, buon signore
che siedi così quieto
la fine del tuo viaggio
che cosa ci portò?
Le teste maculate
di feroci tigri,
per fartene tappeto le loro pelli?
Sulle colline
tra il quarto e il quinto mese,
io per cacciare,
da solo me ne andai.
E fu così che col cuore in gola
un agguato al daino io tendevo,
ed invece venne il cervo
che davanti a me si fermò.
"Piango il mio destino,
io presto morirò
ed in dono allora
a te io offrirò
queste ampie corna,
mio buon signore,
dalle mie orecchie tu potrai bere.
Un chiaro specchio
sarà per te il mio occhio,
con il mio pelo
pennelli ti farai.
E se la mia carne cibo ti sarà,
la mia pelle ti riscalderà
e sarà il mio fegato
che coraggio ti darà.
E così sarà, buon signore,
che il corpo del tuo vecchio servo
sette volte darà frutto,
sette volte fiorirà."
Dimmi, buon signore
che siedi così quieto
la fine del tuo viaggio
che cosa ci portò? ...che cosa ci portò? 




torek, 23. september 2003

o5 IL DISERTORE (Ornella Vanoni)



In piena facoltà, egregio presidente
le scrivo la presente che spero leggerà
La cartolina qui mi dice terra terra 

di andare a far la guerra quest'altro lunedì
ma io non sono qua egregio presidente
per ammazzare gente più o meno come me
io non ce l'ho con lei, sia detto per inciso,
ma sento che ho deciso e che diserterò.
Ho avuto solo guai da quando sono nato
i figli che ho allevato han pianto insieme a me

Mia mamma e mio papà ormai son sottoterra
e a loro della guerra non gliene fregherà
Quand'ero in prigionia qualcuno mi ha rubato
mia moglie, il mio passato e la migliore età
Domani mi alzerò per chiudere la porta
sulla stagione morta e m'incamminerò

Vivrò di carità sulle strade di Spagna
di Francia e di Bretagna e a tutti griderò
di non partire più e di non obbedire
per andare a morire per non importa chi
Per cui se occorrerà del sangue ad ogni costo
andate a dare il vostro se vi divertirà

e dica pure ai suoi se vengono a cercarmi
che possono spararmi che armi non ne ho







ponedeljek, 22. september 2003

133 IL DESTINO DEL COSMO (Ciprì / Enderle)




Sembrava un'utopia
soltanto una follia
ma il mondo unito non è fantasia.
Il nostro sogno è qui
e non è più lontano
per vie diverse noi lo costruiamo.
C'è una forza che
da sempre attira tutti noi
forza d'amore che avanza
travolgendo ogni frontiera
e scopre la strada di luce sull'umanità.
Questo è il destino del cosmo
vivere nel unità
questo è il progetto sul mondo
racchiuso nel cuore del umanità.
E c'è qualcuno che
cammina insieme a noi
è lui la strada aperto al infinito.
Su questa nuova via
cammineremo noi
verso la civiltà dell'amore.
La sua forza che
da sempre attira tutti noi
forza d'amore che avanza
travolgendo ogni frontiera
e scopre la strada di luce sull'umanità.







nedelja, 21. september 2003

o8 IL CUORE NON SI ARRENDE (P.Cremonesi - A.Valsiglio - F. Cavalli)


Odiami
Ridi anche di me
Butta via
Questa vita mia
Ma senza te
Cos'altro c'è
Puoi non amarmi
Ma torna insieme a me
Ti aspetteró
Finché vivró
Ma perché
Questo cuore non si arrende
E i tuoi jeans
Io mi metteró
Poi prenderó
Quella tua fotografia
La stringeró
Come stringo te
Ma perché
Il mio cuore non si arrende
Domani no
Non mi alzeró
Non so pensare
A un giorno senza te
Si è fatto già mattino
Sulla città
E in questo cuore
È inverno già
Domani no
Non mi alzeró
Come fa male
La libertà

sobota, 20. september 2003

18 IL CUORE È UNO ZINGARO (Nicola Di Bari)



Avevo una ferita in fondo al cuore, soffrivo, soffrivo
Le dissi non è niente ma mentivo, piangevo, piangevo
Per te si è fatto tardi, è già notte, non mi tenere, lasciami giù
mi disse non guardarmi negli occhi e mi lasciò cantando così: 

Che colpa ne ho se il cuore è uno zingaro e va
catene non ha il cuore è uno zingaro e va 

finché troverà il prato più verde che c’è
raccoglierà le stelle su di s
è e si fermerà, chissà, e si fermerà
L' ho vista dopo un anno l'altra sera, rideva, rideva
mi strinse lo sapeva che il mio cuore batteva, batteva
mi disse stiamo insieme stasera, che voglia di rispondere sì
ma senza mai guardarla negli occhi io la lasciai cantando così

 
 
 


petek, 19. september 2003

o7 IL COWBOY PIERO (Bans)








Là nella capanna in cima al bosco nero
c'era un cow-boy che si chiamava Piero.
E la sua cavalla dormiva nella stalla
mentre lui beveva allegramente il gin.
Ma il cow-boy Arturo pian pian scavalca il muro
e la sua cavalla gli rubò ohibò!
Dietro ad una rupe
fecero beng beng
e con la chitarra 
se ne andò lontan.

četrtek, 18. september 2003

132 IL CORAGGIO DI VOLARE (Gen)

Il coraggio di volare
è un piccolo pensiero
chiuso nella testa
che cresce fino al cuore
se tu non hai
se tu non hai più paura di saltare.
Il coraggio è il contrario esatto dei "non so",
è la spinta a dimenticare i miei "però".
Il coraggio è un'utopia
è una scossa all'apatia
stiamo troppo bene
chiusi nel nostro tran-tran!
Quanti piccoli soprusi
ingiustizie ed oppressioni
che sembrano fatti apposta
per rendere la vita invivibile,
come una jungla
col coltello in mezzo ai denti.
Se sapessi sopportare la stupidità,
se potessi compensare la malvagità,
allora sò che volerei
allora in alto punterei
allora sò potrei sfidare i musi lunghi!
Se bastasse la mia voce,
bastassero parole
griderei più forte
un grido disperato: salvatemi,
qui non ritrovo la mia idea di civiltà!
A volte penso
a volte credo proprio che si può
imparare a rispettarsi tutti
almeno un po'.
In fondo siamo insieme qui
ogni vita ha un suo perchè
siamo viaggiatori dello stesso viaggio.
Il coraggio di volare
sta tutto nella forza
di aprire le finestre
e andare incontro
a uomini e donne
che voglio scoprire
ogni giorno
nuovi in me.

sreda, 17. september 2003

o5 IL CORAGGIO CHE NON C'È (A. Valsiglio - Cheope - M. Marati)



Ci sono giorni in cui la vita è piena di perché
La speranza fa fatica a risolvere i tuoi se
Perdi fede nell'amore nella gente e pensi che
Sia impossibile sofrire più di te
E sono giorni in cui ti arrendi al mondo in torno per
Non sentire la paura di un coraggio che non c'è
E ti senti così solo da non poterne più
Senza forza per lottare aspetti
Una via di uscita un domani che
Curi la ferita chiusa dentro te
Se la cercherai, troverai il coraggio che non c'è
E quando sbagli non importa ci riproverai
Ci sarà sempre una porta un ostacolo per noi
Quel che conta veramente è non rinunciare mai
Perché forse c'è soltando a un passo
Una via d'uscita, un domani che
Porti un'altra vita per tutti anche per te
Se ci crederai, troverai il coraggio che non c'è
Per tutti quelli che non l'hanno più
Per chi l'ha perso e lo sta cercando
E per chi sta male come stavi tu
Ma che ancora spera fino a che poi ci sarà
Una via d'uscita un domani che
Porti un'altra vita per tutti anche per te
Una strada che non si perda nel dolore
Non lasciati andare cerca dentro te
Quella via d'uscita, il domani che
Tu ritroverai dentro quel coraggio che ora c'è

torek, 16. september 2003

12 IL CONTE DI BARNABÒ (Bans)



 

Il conte Barnabò, aveva una compagnia,
che stava su o giù, oppure a mezzavia.
Se stava su era su, se stava giù era giù; 
se stava a mezzavia non stava su e non stava giù.

ponedeljek, 15. september 2003

o2 IL CLARINETTO (Arbore - Mattone)

 
 
 
 
 



Metti che ti presenti a una ragazza e dici 
''suono bene il clarinetto''
metti che lei capisce tutta un'altra cosa 

e ti fa subito l'occhietto.
Metti che sei un ''artista puro'' 

e questa cosa non fa certo un ''bell'effetto''
il clarinetto

quello che fa filù filù filù filà 
Metti che lei non è un'artista
e con la musica non prova alcun diletto 

il clarinetto, si butta un po' giù. 
Non c'è emozione, né soddisfazione
a suonar da soli il clarinetto,
è
uno strumento un pò particolare
che ha bisogno di accompagnamento
ma dove sta una chitarrina per suonare 

insieme con il clarinetto jazz, per fare qualche pezz
per fare un po
filù filù filù filà 
la cerco come la titina
questa bella chitarrina per fare qualche swing
mentre il clarinetto sping
cos
ì nasce un bel blues.
Senza la chitarrina non puoi far manco 

una canzoncina un pò sveltina in Do
e allora come fo

 
  
 
 

nedelja, 14. september 2003

o7 IL CILIEGIO (Angelo Branduardi)








Già ero vecchio e stanco
per prenderla con me,
ma il vecchio giardiniere
rinunciare come può
all'ultimo suo fiore,
se l'inverno viene già.
Già ero vecchio e stanco,
ma la volli per me
e il sorriso della gente
di nascosto accompagnò
il mio andare verso casa
e l'inverno viene già...
Lei era la più bella
che avessi visto mai:
sorrideva fra le ciglia
e il mio cuore riscaldava,
era l'ultimo mio fiore
e l'inverno viene già..,
Poi anche il mio cillegio
a suo tempo maturò;
lei venne un mattino
a chiedernnene i frutti.
"Devo avere quelle ciliegie
perche presto un figlio avrò".
Io guardavo le sue guance:
più bella era che mai.
e sentivo dentro me
già crescere la rabbia:
"Chiedi al padre di tuo figlio
di raccoglierle per te".
Sorridendo come sempre,
le spalle mi voltò
e la vidi in mezzo ai prato
verso l'albero guardare:
era l'ultimo mio fiore
e l'inverno viene già.
Fu il ramo suo più alto
che il ciliegio chinò
ed il padre di suo figlio
così I'accontentò.
Già ero vecchio e stanco
per prenderla con me,
ma il vecchio giardiniere
rinunciare come può
all'ultimo suo fiore,
se l'inverno viene già. 




sobota, 13. september 2003

o4 IL CIELO (Renato Zero)



Quante volte ho guardato al cielo
ma il mio destino è cieco e non lo sa...
che non c'è pietà, per chi non prega e si convincerà
che non è solo una macchia scura...il cielo...
Quante volte avrei preso il volo
ma le ali le ha bruciate già
la mia vanità e la presenza di chi è andato già
rubandomi la libertà...il cielo...
Quanti amori conquistano il cielo
perle d'oro nell'immensità
qualcuna cadrà, qualcuna invece il tempo vincerà
finché avrà abbastanza stelle...il cielo...
Quanta violenza sotto questo cielo
un altro figlio nasce, e non lo vuoi
gli spermatozoi, l'unica forza tutto ciò che hai...
ma che uomo sei se non hai...il cielo...





četrtek, 11. september 2003

o2 IL CIELO IN UNA STANZA (Gino Paoli)

Quando sei qui con me
questa stanza non ha più pareti
ma alberi,
alberi infiniti
quando sei qui vicino a me
questo soffitto viola
no, non esiste più.
Io vedo il cielo sopra noi
che restiamo qui
abbandonati
come se non ci fosse più
niente, più niente al mondo.
Suona un'armonica
mi sembra un organo
che vibra per te e per me
su nell'immensità del cielo.
Per te, per me:
nel cielo.


sreda, 10. september 2003

o7 IL CIELO D'IRLANDA (Fiorella Mannoia)








Il cielo d'Irlanda è un oceano di nuvole e luce
il cielo d'Irlanda è un tappeto che corre veloce
il cielo d'Irlanda ha i tuoi occhi se guardi lassù
ti annega di verde e ti copre di blu
ti copre di verde e ti annega di blu
Il cielo d'Irlanda si sfama di muschio e di lana
il cielo d'Irlanda si spulcia i capelli alla luna
il cielo d'Irlanda è un gregge che pascola in cielo
si ubriaca di stelle di notte e il mattino è leggero
si ubriaca di stelle e il mattino è leggero
Dal Donegal alle isole Aran
e da Dublino fino al Connemara
dovunque tu stia viaggiando con zingari o re
il cielo d'Irlanda si muove con te
il cielo d'Irlanda è dentro di te
Il cielo d'Irlanda è un enorme cappello di pioggia
il cielo d'Irlanda è un bambino che dorme sulla spiaggia
il cielo d'Irlanda a volte fa il mondo in bianco e nero
ma dopo un momento i colori li fa brillare più del vero
ma dopo un momento li fa brillare più del vero
Il cielo d'Irlanda è una donna che cambia spesso d'umore
il cielo d'Irlanda è una gonna che gira nel sole
il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica
si apre e si chiude con il ritmo della musica
Dovunque tu stia bevendo con zingari o re
il cielo d'Irlanda è dentro di te

ponedeljek, 8. september 2003

131 IL CIECO NATO (Gen Rosso)

"Non sarà lui il cieco
che adesso ci vede? (1° Fariseo)."
"Sarà uno simile
o un altro sarà (2° Fariseo)."
"Si era cieco
Adesso ci vede (Farisei)."
"Gesù Nazareno
Vestito di luce
Mi ha dato la vista (Cieco)."
"Chi è questo uomo
contro la legge? (1° Fariseo)."
"Cosa ti ha fatto in giorno di sabato (Farisei)."
 "Dov’è questo uomo
nostro nemico? (2° Fariseo)."
"Cosa ti ha fatto in giorno di sabato (Farisei)."
"Lo credo un profeta (Cieco)."
 "Gesù un profeta? (Farisei)"
 "Sì un profeta (Cieco)."
"È contro Mosè
È contro la legge
È contro Mosè
È contro Iddio
Cosa ti ha fatto in giorno de sabato (Farisei)."
"Volete forse anche voi
Farvi suoi discepoli
Guardando il cielo
Ti ho trovato nel sole
Mi hai rivestito di luce
Mi hai riscaldato dal freddo 
Mi hai dato forza per cantare  
La la la la 
Rimani con me 
Dimmi il tuo segreto 
Fammi diventare te 
Tu sei la luce del mondo (Cieco)."











nedelja, 7. september 2003

13o IL CAVALLUCCIO MARINO (Gen Rosso)



C’era una volta un Cavalluccio del mar
di ritorno dal congresso Gen
ed un giorno di festa volle preparar
il congresso dei Gen in fondo al mar.
Il pesce Luna chiamò la pista a illuminar
il pesce Sega i pali a tagliar
e poi l’amico Martello battendo arrivò
ed i pali ad uno ad uno piantò.
Il Cavalluccio tutti i pesci adunò
ed un bel discorso incominciò:
“Cari amici del mare il torneo sarà
penso proprio una bella novità”.
Abbiam deciso insiem di stringerci la man.
Oh, scusate tanto, la pinna per nuotar.
Abbiam deciso - dicevo - che si deve far
amicizia fra tutti in fondo al mar.
Il pesce Gatto allor sorrise pian pian
ad un grosso e distinto Pescecan.
Ammiccava la Triglia can gran serietà
e dalla gioia s’ingrassò anche il Baccalà.
I pesci Luna allor divennero lampion
e le Stelline brilarono nel mar
e con gran gioia di tutti un canto s’innalzò
e la festa allora incominciò.
Mentre un bel Granchio stava all’ingresso a forar
con le chele biglietti in quantità
c’era il pesce Spada come controllor
e nocciole vendeva lo Storion.
Tutte le Anguille allor si presero per man
e un grande lazzo girò alto nel mar
e i cavallucci insiem si misero a giostrar
gareggiando a gran velocità.
Il Cavalluccio alfin con sette color
un bel disegno compose in fondo al mar.
Ora il congresso è finito ma non finirà
l’unità di tutti i pesci in fondo al mar.