torek, 28. maj 2002

12 CELESTE (Pausini-Dati / Dati-Orlandi)






Avrai gli occhi di tuo padre
e la sua malinconia
il silenzio senza tempo che pervade
al tramonto la marea
arriverai con la luna di settembre
che verserà
il suo latte dentro me
e ti amerò
come accade nelle favole
per sempre…
Ti aspetterò
senza andar via
come fanno già le rondini nell’aria
nella terra mia
che invecchia ma
sulla scia di un’altra età
ballando sogna
mentre la tenera luce dell’est
all’alba illumina speranze e
ginestre
e il cielo è così... celeste …
celeste …
Avrai libri, sandali e secchielli
luminosi “amarcord”
saranno neri come i miei, i tuoi capelli
ma in un attimo lo so
volerai via
verso l’isola lontana di una città
come ho fatto un giorno anch’io
amore mio
perché il sole può scordarsi
della luna...
Ti aspetterò
e prima o poi
arriverai senza nemmeno far rumore
ti sentirò
e resterai
mentre ormai le foglie cambiano colore
al mio paese che ancora non sai
dove l’autunno odora di caldarroste
e il cielo è così... celeste!
Come il soffio della vita
che spalanca anche le imposte
e a sorridere ti invita
anche quando non lo vuoi
questo vento innamorato
che anche tu respirerai
che respirerai…
E poi avrò il coraggio
di aspettarti ancora un po’
e ti prometto che vedrai dalle finestre
un cielo così... celeste…
celeste…
un cielo così
celeste…

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