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četrtek, 26. april 2007

24 VITA (Lucio Dalla)


Vita in te ci credo
le nebbie si diradano
e oramai ti vedo
non è stato facile
uscire da un passato che mi ha lavato l'anima
fino quasi a renderla un pò sdrucita
Vita io ti credo
tu così purissima
da non sapere il modo
l'arte di difendermi
e cosi ho vissuto quasi rotolandomi
per non dover ammettere d'aver perduto
Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe un pò feroci sugli zigomi
forse un pò più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare
Vita io ti credo
dopo che ho guardato a lungo, adesso io mi siedo
non ci son rivincite, nè dubbi nè incertezze
ora il fondo è limpido, ora ascolto immobile le tue carezze
Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite e cosí cancella tutto
e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe
forse un pò più stanchi ma più liberi un pò feroci sugli zigomi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare





petek, 22. september 2006

28 TELEFONAMI (Lucio Dalla)








Telefonami tra vent'anni
io adesso non so cosa dirti
amore non so risponderti
e non ho voglia di capirti
Invece pensami tra vent'anni pensami
io con la barba più bianca
e una valigia in mano
con la bici da corsa
e gli occhiali da sole
fermo in qualsiasi posto del mondo
chi sa dove
tra miliardi miliardi di persone
a bocca aperta senza parole
nel vedere una mongolfiera
che si alza piano piano
e cancella dalla memoria
tutto quanto il passato
anche linee della mano
mentre dall'alto un suono
come un suono prolungato
il pensiero che è appena nato
si avvicina e scende giù
ah io sarei uno stronzo
quello che guarda troppo la televisione !
beh qualche volta lo sono stato
importante è avere in mano la situazione
non ti preoccupare
di tempo per cambiare ce n'è
così ripensami tra vent'anni ripensami
vestito da torero
una torta in mano
l'orecchio puntato verso il cielo
verso quel suono lontano lontano
ma ecco che si avvicina
con un salto siamo nel duemila
alle porte dell'universo
importante è non arrivarci in fila
ma tutti quanti in modo diverso
ognuno con i suoi mezzi
magari arrivando a pezzi
su una vecchia bicicletta da corsa
con gli occhiali da sole
il cuore nella borsa
impara il numero a memoria
poi riscrivilo sulla pelle
se telefoni tra vent'anni
butta i numeri fra le stelle
alle porte dell'universo
un telefono suona ogni sera
sotto un cielo di tutte le stelle
di un'inquietante primavera

nedelja, 10. september 2006

23 TANGO (Lucio Dalla)


Hai più preso il treno
io alle dieci avevo lezione di tango
quanta brillantina e coraggio mi mettevo
guarda oggi come piango…
Hai più preso il treno
quella donna che tangava con furore
nei locali della Croce Rossa
fuori era la guerra
nel suo cuore tanto tango da unire il cielo
con la terra.
Hai più preso il treno
mi sono guardato intorno
ho viaggiato cento notti per arrivare di giorno
ho letto libri antichi e preoccupanti
poi arrivati a Torino ci siamo commossi in tanti
per quel tango ballato dal bambino…
Col coltello tra i denti il fiore in mano
ballava con aria di questura e l’occhio lontano
stava per accadere il miracolo
il cielo da nero a rosso
ma il treno si è fermato lì
e non si è più mosso.
Hai più preso il treno
ci siamo spinti senza avere fretta
ci siamo urlati nell’orecchio senza darci retta
mentre il tango si perdeva in un mare lontano
dov’è la tua testa da accarezzare,
dov’è la tua mano.
Ora ci mostrano i denti e i coltelli
ci bucano gli occhi
non ci sono tanghi da ballare
bisogna fare in fretta per ricominciare
tutte le stelle del mondo
per un pezzo di pane
per la tua donna
da portare in campagna a ballare
per un treno con tanta gente
che parta davvero
per un tango da ballare tutti insieme
ad occhi aperti senza mistero…
Morena è lontana e aspetta
suona il suo violino ed è felice
nel sole è ancora più bella e non ha fretta
e sabato è domani…
E sabato è domani..





sreda, 9. avgust 2006

22 STELLA DI MARE (Lucio Dalla)






Cosí stanco da
non dormire
le due di notte non
c'è niente da fare
mi piace tanto
poterti toccare
o stare fermo e
sentirti respirare
dormi già
pelle bianca
come sarà
la mia faccia stanca
provo a girare il
mio cuscino
è una scusa per
venirti più vicino
provo a svegliarti
con un po' di tosse
ma tu ti giri come
se niente fosse
spengo la luce
provo a dormire
ma tu con la mano
mi vieni a cercare
tu come me
che le stelle
della notte
fossero ai tuoi piedi
che potessi
essere meglio
di quello che vedi
avessi qualcosa
da regalarti
e se non ti avessi
uscirei fuori a
comprarti
stella di mare
tra le lenzuola
la nostra barca
non naviga
vola, vola, vola!
Tu voli con me
tu vola che
si è alzato il vento
vento di notte
vento che stanca
stella di mare
come sei bella
come sei bella e
come è bella
la tua pelle bianca
bianca bianca.
Tu come me
Uh, tu uh uh come me
tu come me.
Chiudi gli occhi e
non guardarti intorno
sta già entrando
la luce del giorno
chiudi gli occhi e
non farti trovare
pelle bianca di luna
devi scappare
dormi ora
stella mia
prima che il giorno
ti porti via
via via!...
Tu come me
ora non voli
si è fermato il vento
posso guardare
la tua faccia stanca
e quando dormi
come sei bella
come sei bella e
come è bella
la tua pelle bianca
bianca bianca!
Tu come me ...




sobota, 17. september 2005

2o PIAZZA GRANDE (Lucio Dalla)








Santi che pagano il mio pranzo non ce n'è
sulle panchine in Piazza Grande,
ma quando ho fame di mercanti come me qui non ce n'è.
Dormo sull'erba e ho molti amici intorno a me,
gli innamorati in Piazza Grande,
dei loro guai dei loro amori tutto so, sbagliati e no.
A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io.
A modo mio avrei bisogno di sognare anch'io.
Una famiglia vera e propria non ce l'ho
e la mia casa è Piazza Grande,
a chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho.
Con me di donne generose non ce n'è,
rubo l'amore in Piazza Grande,
e meno male che briganti come me qui non ce n'è.
A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io.
Avrei bisogno di pregare Dio.
Ma la mia vita non la cambierò mai mai,
a modo mio quel che sono l'ho voluto io
Lenzuola bianche per coprirci non ne ho
sotto le stelle in Piazza Grande,
e se la vita non ha sogni io li ho e te li do.
E se non ci sarà più gente come me
voglio morire in Piazza Grande,
tra i gatti che non han padrone come me attorno a me




sobota, 13. avgust 2005

19 PECORELLA (Lucio Dalla)


Dove ti nascondi, pecorella?
Dimmi dove sei andata, su quale stella.
Dimmi se i tuoi occhi che amo tanto
hanno un giorno almeno, un giorno pianto.
Sei andata via
Mi hai detto: voltati
e sei andata via
ed io come un cretino ho giocato fino in fondo
mi son voltato e adesso sono solo al mondo.
Cos
í provo a cercarti
ma c'è soltanto una nuvola che può somigliarti.
Però laggiù qualcosa si muove
Porco Giuda è buio e poi fra un'ora piove.
Milady, Milady ma se non ti muovi come pensi che io ti trovi?
Confusa tra tante stelle, oppure chi lo sa dove sarai..
Magari in piedi, nascosta da qualche parte, Pecorella il mondo è troppo grande.
Non lasciarmi solo qui, qui con me.
E' straordinario, il mare visto dall'alto è un piatto, sembra un biliardo
Le nuvole che passano veloci, com'è bello la sera al mare che si accendono le luci..
Ma.. Eh..
Che porca vita è mai questa, sempre col coltello nella schiena e un desiderio che si secca in gola e il cuore è un'altalena.
Ma ecco che ti vedo, tu mi guardi.. come guardi pecorella, come guardi!
E com'è vero, che negli occhi c'è tutto e che ogni sguardo è un mistero.
Vedo che anche tu ti commuovi, finalmente ti avvicini a dirmi cosa provi.
In piedi, nuda rimani in piedi, pecorella ti vedessi nuda come sei bella
e niente vicino a te, quella stella: brutta quella stella!
Mi credi, è bello se tu mi guardi, adesso è troppo tardi.
Dimmi è vero che domani partirai?
E se parti, dimmi ddo' vai!





sobota, 14. maj 2005

18 NOTTE (Lucio Dalla)


Sono in piedi che cammino e sono morto
e mi vedi che respiro e sono morto
dove vuoi che vada con questo fiato corto
va tutto bene salute ce n’è
eppure sono morto
se mi tocco sento il freddo e sono morto
niente che si muove dentro sono morto
è tutto uguale anche se mi metto capovolto
non piango, non rido non sogno da un po’
e spesso mi maledico con quello che ho
Tu stendimi le braccia
se riesci a soffocare
tutta questa morte
fammi guardare la tua faccia
riaprimi la vita
spalancami le porte
è in questa notte americana
più nera dei tuoi occhi
che mi voglio sporcare
tra i tuoi capelli sparsi
so che c’è un altro cielo
che voglio misurare
Rimani lì ferma per un po’
provami che sei vera...
io rinasco questa sera
Butto giù il vino e so già che mi va storto
mi sveglio e a malapena mi sopporto
ma è normale a volte non mi accorgo
non sento, non vedo non tremo da un po’
e dato che credo prego i santi che ho
Tu stringimi più forte
benzina del mio cuore
fammelo ripartire
provaci pure tante volte
perfino con le mani
così posso morire
questa è una notte americana
perché noi tra mille anni
diventeremo stelle
più su dove più su non può arrivare
il rumore della gente
stanotte non ci offende





torek, 18. januar 2005

16 MILANO (Lucio Dalla)


Milano vicino all'Europa
Milano che banche che cambi
Milano gambe aperte
Milano che ride e si diverte
Milano a teatro
un ole' da torero
Milano che quando piange
piange davvero
Milano Carabinieri Polizia
che guardano sereni
chiudi gli occhi e voli via
Milano a portata di mano
ti fa una domanda in tedesco
e ti risponde in siciliano
poi Milan e Benfica
Milano che fatica
Milano sempre pronta al Natale
che quando passa piange
e ci rimane male
Milano sguardo maligno di Dio
zucchero e catrame
Milano ogni volta
che mi tocca di venire
mi prendi allo stomaco
mi fai morire
Milano senza fortuna
mi porti con te
sotto terra o sulla luna
Milano tre milioni
respiro di un polmone solo
Milano che come un uccello
gli sparano
ma anche riprende il volo
Milano piovuta dal cielo
tra la vita e la morte
continua il tuo mistero
Milano tre milioni
respiro di un polmone solo
che come un uccello
gli sparano
ma anche riprende il volo
Milano lontana dal cielo
tra la vita e la morte
continua il tuo mistero




četrtek, 2. december 2004

15 MAMBO (Lucio Dalla)


Dov'è quel cuore, dov'è
datemi un coltetto, un coltetto per favore
dov'è quel cuore bandito che ha tradito
il mio povero cuore, lo ha smontato e finito
dov'è
Tu teggimi ta mano e poi dimmi se il suo cuore
è vicino o se è andato tontano
se gira per l'Europa, occhi neri
it suo cuore si è seccato, è diventato una scopa
se d'amore è proprio vero che non si muore, non si muore
cosa faccio nudo per strada mentre piove
e c'è di piu,
non dormo da una settimana,
per quel cuore di puttana
sono andato al cinema e mi han mandato via
perché piangevo forte e mangiavo ta sua fotografia
e tu, e tu
datemi un coltetto, un coltetto per favore
dov'è quel cuore marziano
se ne è andata sbattendo la porta e avevo in mezzo la mano
dov'è la diva del muto
è una minaccia per tutti il suo cuore, il suo cuore ad imbuto
dov'è, dov'è, dov'è
scende dal tram e si avvicina e fa due passi
di Mambo
si sente molto furba e carina dice:
con te non ci rimango
io col cuore in cantina, ma sono un uomo e dico:
vattene via
leva il tuo sorriso dalla strada
e fai passare la mia malinconia
e porta via gli stracci, i tuoi fianchi e quella
faccia da mambo
e quella falsa allegria per trasformare in sorriso
anche l'ultimo pianto
tu, si, proprio tu, che non hai mai paura
chiedi se qualcuno ti presta la faccia
stai facendo una brutta figura
La mia regina del mambo
se ci ripenso preferisco ritornare in cantina
che avere te, ancora at mio fianco. 





nedelja, 31. oktober 2004

14 L'ULTIMA LUNA (Lucio Dalla)


La 7a luna
era quella del luna-park
lo scimmione si aggirava
dalla giostra al bar
mentre l'angelo di Dio bestemmiava
facendo sforzi di petto
grandi muscoli e poca carne
povero angelo benedetto.
La 6a luna
era il cuore di un disgraziato
che, maledetto il giorno che era nato,
ma rideva sempre
da anni non vedeva le lenzuola
con le mani sporche di carbone
toccava il culo a una signora
e rideva e toccava
sembrava lui il padrone.
La 5a luna
fece paura a tutti
era la testa di un signore
che con la morte vicino giocava a biliardino
era grande ed elegante
né giovane né vecchio
forse malato
sicuramente era malato
perché perdeva sangue da un orecchio.
La 4a luna
era una fila di prigionieri
che camminando
seguivano le rotaie del treno
avevano i piedi insanguinati
e le mani senza guanti
ma non preoccupatevi
il cielo è sereno
oggi non ce ne sono più tanti.
La 3a luna uscirono tutti per guardarla
era così grande
che più di uno pensò al Padre Eterno
sospesero i giochi e si spensero le luci
cominciò l'inferno
la gente corse a casa perché per quella notte
ritornò l'inverno.
La 2a luna
portò la disperazione tra gli zingari
qualcuno addirittura si amputò un dito
andarono in banca a fare qualche operazione
ma che confusione
la maggior parte prese cani e figli
e corse alla stazione.
L'ultima luna
la vide solo un bimbo appena nato,
aveva occhi tondi e neri e fondi
e non piangeva
con grandi ali prese la luna tra le mani
e volò via e volò via
era l'uomo di domani l'uomo di domani. 





torek, 10. avgust 2004

11 L'ANNO CHE VERRÀ (Lucio Dalla)





Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.
Si esce poco la sera compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.
Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.
E si farà l'amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.
Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.
E se quest'anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità






nedelja, 27. junij 2004

13 LA SIGNORA (Lucio Dalla)

 

La signora è in lacrime si ferma  ad ascoltare
 attraversa, si blocca a metà della strada 
colpo di vento la fa continuare
La signora quando tace sembra una volpe
va al cinema da sola ma ha paura ad entrare
la signora ha molti figli, molti figli da educare
 qualcuno la va a trovare ma tanti
li lascia per strada senza mangiare
La signora non ha padre, è figlia
di un figlio di un terremoto, di uno sbadiglio
la signora la mattina sta male si sente svenire
il pomeriggio sparisce ma la notte, la notte viene a cercare
 è un amore sbocciato
non può continuare come un cane
in una stanza d'albergo mi sento solo
provo a fare tutto quanto in orario
ma mi accorgo che è un gioco, stan giocando alla radio 
e al telefono quancuno mi uccide poco a poco
La signora è mio padre e mia madre quando alza la voce
è una mano coi guanti quando spegne la luce
è una montagna di carta in un ufficio postale 
è un amico diventato nemico che mi ruba la voce
La signora è una fila di macchine
da qui fino al mare
la signora ci stampa il giornale
e ce lo fa comperare
la signora ha tanti nomi tanti nomi
cosi da nascondersi e non farsi trovare
ma ogni tanto si veste di luce e bandiere
per farsi notare



četrtek, 24. junij 2004

12 LA SERA DEI MIRACOLI (Lucio Dalla)



È la sera dei miracoli fai attenzione
qualcuno nei vicoli di Roma
con la bocca fa a pezzi una canzone.
È la sera dei cani che parlano tra di loro
della luna che sta per cadere
e la gente corre nelle piazze per andare a vedere
questa sera così dolce che si potrebbe bere
da passare in centomila in uno stadio
una sera così strana e profonda che lo dice anche la radio
anzi la manda in onda
tanto nera da sporcare le lenzuola.
È l'ora dei miracoli che mi confonde
mi sembra di sentire il rumore di una nave sulle onde.
Si muove la città con le piazze e i giardini e la gente nei bar
galleggia e se ne va, anche senza corrente camminerà
ma questa sera vola, le sue vele sulle case sono mille lenzuola.
Ci sono anche i delinquenti
non bisogna avere paura ma soltanto stare un poco attenti.
A due a due gli innamorati
sciolgono le vele come i pirati
e in mezzo a questo mare cercherò di scoprire quale stella sei
perché mi perderei se dovessi capire che stanotte non ci sei.
È la notte dei miracoli fai attenzione
qualcuno nei vicoli di Roma
ha scritto una canzone.
Lontano una luce diventa sempre più grande
nella notte che sta per finire
e la nave che fa ritorno,
per portarci a dormire.
Cara
Cosa ho davanti non riesco più a parlare
dimmi cosa ti piace
non riesco a capire
dove vorresti andare
vuoi andare a dormire.
Quanti capelli che hai
non si riesce a contare
sposta la bottiglia e lasciami guardare
se di tanti capelli ci si può fidare.
Conosco un posto nel mio cuore
dove tira sempre il vento
per i tuoi pochi anni
e per i miei che sono cento.
Non c'è niente da capire
basta sedersi ed ascoltare
perché ho scritto una canzone
per ogni pentimento
e debbo stare attento a non cadere nel vino
o finir dentro ai tuoi occhi
se mi vieni più vicino.
La notte ha il suo profumo
e puoi cascarci dentro
che non ti vede nessuno
ma per uno come me poveretto
che voleva prenderti per mano
e cascare dentro un letto...
che pena... che nostalgia
non guardarti negli occhi
e dirti un'altra bugia.
Almeno
non ti avessi incontrato
io che qui sto morendo
e tu che mangi il gelato.
Tu corri dietro al vento
e sembri una farfalla
e con quanto sentimento
ti blocchi e guardi la mia spalla.
Se hai paura a andar lontano
puoi volarmi nella mano
ma so già cosa pensi
tu vorresti partire
come se andare lontano fosse uguale a morire
e non c'è niente di strano
ma non posso venire.
Così come la farfalla
ti sei alzata per scappare
ma ricorda che a quel muro
ti avrei potuta inchiodare
se non fossi uscito fuori
per provare anch'io a volare.
E la notte cominciava a gelare la mia pelle
una notte madre che cercava di contare le sue stelle.
Io li sotto ero uno sputo
e ho detto "olé sono perduto".
La notte sta morendo
ed è cretino cercare di fermare le lacrime ridendo
ma per uno come me, l'ho già detto,
che voleva prenderti per mano
e volare sopra un tetto...
lontano... si ferma un treno
ma che bella mattina
il cielo è sereno.
Buonanotte
anima mia
adesso spengo la luce
e così sia






torek, 10. februar 2004

1o ITACA (Lucio Dalla)









Capitano che hai negli occhi
il tuo nobile destino
pensi mai al marinaio
a cui manca pane e vino
capitano che hai trovato
principesse in ogni porto
pensi mai al rematore
che sua moglie crede morto
itaca, itaca, itaca
la mia casa ce l'ho solo lá
Itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare
dal mare, dal mare, dal mare
Capitano le tue colpe
pago anch'io coi giorni miei
mentre il mio piú gran peccato
fa sorridere gli dei
e se muori è un re che muore
la tua casa avr à un erede
quando io non torno a casa
entran dentro fame e sete
itaca, itaca, itaca
la mia casa ce l'ho solo lá
Itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare
dal mare, dal mare, dal mare
Capitano che risolvi
con l'astuzia ogni avventura
ti ricordi di un soldato
che ogni volta ha piú paura
ma anche la paura in fondo
mi da sempre un gusto strano
se ci fosse ancora mondo
sono pronto dove andiamo
itaca, itaca, itaca
la mia casa ce l'ho solo lá
Itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare
dal mare, dal mare, dal mare
Itaca itaca itaca
la mia casa ce l'ho solo lá
itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare...





sobota, 25. oktober 2003

o9 IL PARCO DELLA LUNA (Lucio Dalla)


Sono più di cent'anni che al parco della luna
arriva Sonni Boi con i cavalli di legno e la sua donna Fortuna
i denti di ferro e gli occhi neri puntati nel cielo per capirne i misteri.
È nato a Ferrara anzi l'hanno trovato su un muro
è pieno di segni e i muscoli corrono sulla sua pelle.
Sonni Boi ha disegnato sulle braccia la mappa delle stelle.
Di notte va a caccia e con il cavallo raccoglie chi si è perduto.
Anch'io quante volte da bambino ho chiesto aiuto
quante volte da solo mi sono perduto
quante volte ho pianto e sono caduto
guardando le stelle ho chiesto di capire
come entrare nel mondo dei grandi senza paura paura di morire.
Come uno zingaro seduto su un muro gli occhi nel cielo puntati sul futuro
Dei suoi mille figli non ricorda un viso ne ha avuto uno per coltello
ha fatto un figlio per ogni nemico ucciso.
Sonni Boi non è cattivo ha perfino sorriso guardando
Fortuna accarezzandole il viso.
Li ho visti abbracciarsi come bimbi nel parco della luna
tutti e due con una valigia nella mano
con l'aria di chi deve partire
e andare lontano oppure morire,
in silenzio, sparire piano piano
sopra il loro cavallo di legno con la loro pelle scura nella mano.
Adesso Sonni Boi e la sua donna Fortuna
Saranno a metà strada tra Ferrara e la luna. 





sobota, 4. oktober 2003

27 IL GIGANTE E LA BAMBINA (Lucio Dalla)








Il gigante e la bambina
sotto il sole contro il vento
in un giorno senza tempo
camminavano tra i sassi
il gigante è un giardiniere
la bambina è come un fiore
che gli stringe forte il cuore
con le tenere radici
E la mano del gigante
su quel petto di creatura
scioglie tutta la paura
è un rifugio di speranza 
  Del gigante e la bambina
si
è saputo nel villaggio
e la rabbia d
à il coraggio
di salire fino al bosco
Il gigante e la bambina
li han trovati addormentati
falco e passero abbracciati
come figli del signore
Il gigante adesso
è in piedi
con la sua spada d'amore
e piangendo taglia il fiore
prima che sia calpestato
camminavano tra i sassi
sotto il sole contro il vento
in un giorno senza tempo
il gigante e la bambina 





sreda, 30. april 2003

26 GELATO AL LIMONE (Lucio Dalla)



Un gelato al limon
gelato al limon
spofondati in fondo a una città
un gelato al limon
è vero limon.
Ti piace?
Mentre un`altra estate passerà
libertà e perline colorate
ecco quello che io ti darò
e la sensualità delle vite disperate
ecco il dono che io ti farò
donna che stai entrando nella mia vita
con una valigia di perplessità
ah, non avere paura che sia già finita
ancora tante cose quest’uomo ti darà.
E un gelato al limon
gelato al limon
sprofondati in fondo a una città
Un gelato al limon
gelato al limon
mentre un’altra estate se ne va…
Ti offro una doccia ai bagni diurni
che son degli abissi di tiepidità
dove come oceani notturni
rimbombano le voci della tua città
e ti offro la luna del pomeriggio
per il sogno arabo che ami tu
e una stretta forte della mia mano
per te donna che non mi scappi più…
E un gelato al limon
gelato al limon.
E ti offro l’intelligenza degli elettricisti
cosi almeno un pò di luce avrà
la nostra stanza negli alberghi tristi
dove la notte calda ci scioglierà.
Come… un gelato al limon,
gelato al limon...

nedelja, 27. april 2003

o8 FUTURA (Lucio Dalla)





Chissà chissà domani
su che cosa metteremo le mani
se si potrà contare ancora le onde del mare
e alzare la testa
non esser così seria, rimani
i russi, i russi gli americani
no lacrime non fermarti fino a domani
sarà stato forse un tuono
non mi meraviglio
è una notte di fuoco
dove sono le tue mani
nascerà e non avrà paura nostro figlio
e chissà come sarà lui domani
su quali strade camminerà
cosa avrà nelle sue mani.. le sue mani
si muoverà e potrà volare
nuoterà su una stella
come sei bella
e se è una femmina si chiamerà futura.
Il suo nome detto questa notte
mette già paura
sarà diversa bella come una stella
sarai tu in miniatura
ma non fermarti voglio ancora baciarti
chiudi i tuoi occhi non voltarti indietro
qui tutto il mondo sembra fatto di vetro
e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio.
Di più, muoviti più fretta di più, benedetta
più su, nel silenzio tra le nuvole, più su
che si arriva alla luna,si la luna
ma non è bella come te questa luna
è una sottana americana
Allora su mettendoci di fianco, più su
guida tu che sono stanco, più su
in mezzo ai razzi e a un batticuore, più su
son sicuro che c'
è il sole
ma che sole è un cappello di ghiaccio
questo sole è una catena di ferro
senza amore, amore, amore, amore.
Lento lento adesso batte più lento
ciao, come stai
il tuo cuore lo sento
i tuoi occhi così belli non li ho visti mai
ma adesso non voltarti
voglio ancora guardarti
non girare la testa
dove sono le tue mani
aspettiamo che ritorni la luce
di sentire una voce
aspettiamo senza avere paura, domani





četrtek, 12. september 2002

o7 COSA SARÀ (Lucio Dalla)




Cosa sarà
che fa crescere gli alberi la felicità
che fa morire a vent'anni
anche se vivi fino a cento
cosa sarà a far muovere il vento
a fermare un poeta ubriaco
a dare la morte per un pezzo di pane
o un bacio non dato
oh cosa sarà
che ti svegli al mattino e sei serio
che ti fa morire ridendo di notte
all'ombra di un desiderio
oh cosa sarà
che ti spinge a domare una
donna bassina perduta
la bottiglia che ti ubriaca
anche se non l'hai bevuta
Cosa sarà
che ti spinge a picchiare il tuo re
che ti porta a cercare il giusto
dove giustizia non c'è
cosa sarà
che ti spinge a comprare di
tutto anche 
Se è di niente
che hai bisogno
cosa sarà
che ti strappa dal sogno
oh cosa sarà
che ti fa uscire di tasca dei
no non ci sto ti getta nel mare
ti viene a salvare
oh cosa sarà
che dobbiamo cercare
Cosa sarà che ci fa lasciare
la bicicletta sul muro
e camminare la sera con un amico
a parla del futuro
cosa sarà questo strano coraggio
paura che ci prende
che ci porta a ascoltare
la notte che scende
oh cosa sarà
quell'uomo e il suo cuore benedetto
che è sceso dalle scarpe e dal letto
si è sentito solo
è come un uccello che in volo
si ferma e guarda giú




torek, 30. julij 2002

25 COM'È PROFONDO IL MARE (Lucio Dalla)







Siamo noi, siamo in tanti
Ci nascondiamo di notte
Per paura degli automobilisti
Degli inotipisti
Siamo i gatti neri
Siamo i pessimisti
Siamo i cattivi pensieri
E non abbiamo da mangiare
Com'è profondo il mare
Babbo, che eri un gran cacciatore
Di quaglie e di faggiani
Caccia via queste mosche
Che non mi fanno dormire
Che mi fanno arrabbiare
Com'è profondo il mare
E' inutile
Non c'è più lavoro
Non c'è più decoro
Dio o chi per lui
Sta cercando di dividerci
Di farci del male
Di farci annegare
Com'è profondo il mare
Con la forza di un ricatto
L'uomo diventò qualcuno
Resuscitò anche i morti
Spalancò prigioni
Bloccò sei treni
Con relativi vagoni
Innalzò per un attimo il povero
Ad un ruolo difficile da mantenere
Poi lo lasciò cadere
A piangere e a urlare
Solo in mezzo al mare
Com'è profondo il mare
Poi da solo l'urlo
Diventò un tamburo
E il povero come un lampo
Nel cielo sicuro
Cominciò una guerra
Per conquistare
Quello scherzo di terra
Che il suo grande cuore
Doveva coltivare
Com'è profondo il mare
Ma la terra
Gli fu portata via
Compresa quella rimasta addosso
Fu scaraventato
In un palazzo,in un fosso
Non ricordo bene
Poi una storia di catene
Bastonate
E chirurgia sperimentale
Com'è profondo il mare
Intanto un mistico
Forse un'aviatore
Inventò la commozione
E rimise d'accordo tutti
I belli con i brutti
Con qualche danno per i brutti
Che si videro consegnare
Un pezzo di specchio
Così da potersi guardare
Com'è profondo il mare
Frattanto i pesci
Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi
Al dramma collettivo
Di questo mondo
Che a loro indubbiamente
Doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
E' chiaro
Che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa
E' muto come un pesce
Anzi un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perchè lo protegge il mare
Com'è profondo il mare
Certo
Chi comanda
Non è disposto a fare distinzioni poetiche
Il pensiero come l'oceano
Non lo puoi bloccare
Non lo puoi recintare
Così stanno bruciando il mare
Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare
Così stanno piegando il mare