torek, 3. februar 2004

24 IO VAGABONDO (Francesco Guccini - I Nomadi)




Ho visto la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente.
Cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già.
Lungo le notti che dal vino son bagnate
dentro le stanze da fastidio trasformate
lungo le nuvole di fumo di un mondo fatto
di città essere pronto ad ingoiare la nostra
stanca civiltà e un Dio ch’è morto:
ai bordi delle strade Dio è morto,
nelle auto a presa rate Dio è morto,
nei miti dell’estate Dio è morto.
Mi han detto che questa mia generazione
ormai non crede in ciò che spesso è mascherato
con la fede, nei miti eterni della patria e dell’eroe
perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò
che è falsità, e per il fatto di abitudine e paure, una politica
che è solo far carriera, il perbenismo interessato,
la dignità fatta di vuoto, l’ipocrisia di chi sta sempre con la
ragione e mai col torto è un Dio ch’è morto:
nei campi di sterminio Dio è morto,
coi miti della razza Dio è morto,
con gli odi di partito Dio è morto.
Ma penso che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi
perché noi tutti ormai sappiamo che se
Dio muore per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo Dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo Dio è risorto,
nel mondo che faremo Dio è risorto. 

 
 
 
 
 

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