ORIGINAL
Se guardo ai miei parenti,
agli
amici, ai conoscenti
vi trovo
gente saggia e di gran cuore.
Ma, in
qualcuno, la prudenza
forse è
troppo in eccedenza
e il
braccio è troppo corto nel donare
e i consigli
che mi danno
mancan
di qualche virtù.
Mio
cugino Beppe
oggi mi
ha sgridato
come un
capitano:
"
Ma sei tutto matto
pensi
sempre a dare
e non
sai capire
che se
presti ad uno
quello
che hai prestato
te lo
puoi scordare
e con i
tuoi beni
perderai
l'amico
oltre
che il denaro".
Mia zia
Serena
alla mia
salute
ci ha
tenuto sempre:
"
Ma ti pare il caso
che sia
sempre tu
a dover
vegliare
per
nottate intere
accanto
al capezzale
di
quell'ammalata.
Così curi gli altri,
Così curi gli altri,
ma la
tua salute
te la
sei giocata".
Ma, se
penso a me
tiro i
remi in barca
e non mi
muovo più.
Come una
talpa
che
s'infossa in terra
scaverei
le tane.
Sarei
lontano dai guai,
ma sarei
lontano dagli uomini.
Sarei al
sicuro ,sì,
ma non
vedrei mai il sole!
Mio
cognato Gigi,
uomo
assennato,
ha le
sue ragioni:
"
Certo, ti capisco,
tu sei
altruista
e hai
voluto aiutare,
sotto
questa pioggia,
a
cambiar la ruota
uno che
ha bucato.
Ma ora
tu lo vedi
che per
ringraziarti
ti ha
lasciato a piedi".
Il mio
amico Alberto,
uomo
sbrigativo,
va
sempre di fretta.
"
Tu lo sai che il tempo
vale più
dell'oro
e non si
può sprecare.
Ma tu
ascolti gente
piena di
problemi
tutta la
giornata.
Sì,
risolvi gli altri,
ma la
tua vita,
credi,
l'hai sciupata".
Nonno
Ferdinando
di
battaglie e guerre
ne ha
patite tante:
"
Te l'ho sempre detto
che fra
i litiganti
non
conviene entrare.
Ma tu
fai il paciere
per far
ragionare
l'animo
adirato.
E così
alla fine
loro
vanno in pace,
ma tu
sei pestato!"
Quanta
gente passa
spesso
la giornata
solo a
misurare
quello
che può fare,
quello
che può dare,
senza
mai rischiare.
E
quell'orizzonte
resta
troppo stretto
per
poter capire
che un
uomo vero
sa donar
la vita
senza
calcolare.
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