Si aggroviglia nel rimpianto la
mia vita
chiuso dentro quattro mura,
immobile
quante notti ho chiesto invano
aiutami
bevo col bicchiere colmo di
solitudine.
Sono un estraneo ai miei
fratelli
uno straniero per mia madre
troppe colpe dentro me,
perdonami
ho una faccia che assomiglia a
un rifiuto.
Ma io confido in te
nelle tue mani sono i miei
giorni.
Sono l’errore del mio mondo
e la vergogna del mio tempo
mostro da telegiornale,
guardatemi
poi cancelleranno anche il mio
ricordo.
Ma io confido in te
nelle tue mani sono i miei
giorni.
Non nascondere il tuo viso
non guardarmi da lontano
prendi ancora la mia mano.
Non respingere il mio viso
non lasciarmi naufragare
nelle acque più profonde.
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