ponedeljek, 8. oktober 2001

o1 ALBERGO A ORE (Ornella Vanoni)



Io lavoro al bar d'un albergo a ore
porto su il caffè a chi fa l'amore 

vanno su e giù coppie sempre uguali
non le vedo più neanche con gli occhiali
Ma sono rimasto l
í come una cretina
vedendo quei due arrivare una mattina
puliti, educati, sembravano finti
sembravano proprio due santi dipinti
M' han chiesto una stanza, gli ho fatto vedere
la meno schifosa, la numero tre
E ho messo nel letto i lenzuoli più nuovi
poi come San Pietro gli ho dato le chiavi
e gli ho dato le chiavi di quel paradiso
e ho chiuso la porta sul loro sorriso
Ma sono rimasta l
í come una cretina
aprendo la porta in quella grigia mattina
se n'erano andati in silenzio perfetto
lasciando soltanto i due corpi nel letto 

lo so, io non c'entro, però non è giusto
morire a vent'anni e poi proprio qui 

E li hanno incartati nei bianchi lenzuoli
e l'ultimo viaggio l' han fatto da soli
né fiori, né gente, soltanto un furgone
ma l
í dove andranno staranno benone
lo sarò fissata, ma non so perché
non mi va
più di dare la chiave del tre 







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