Strani

ponedeljek, 3. januar 2005

213 METROPOLITANA (Gen)



Non riesco a vedere il chiarore
dell’alba la note mi vive
nei meandri formiche a milioni
intese si muovono.
Luci fredde luci al neon
dipingono un a scena blu
a volte mi chiedo
se mai un giorno salirò su.
La vita è una corsa senza meta
qualcuno mi insegue.
Sulle scale che salgono lente
formiche respirano.
Che cos’ho oltre lo stress
che mi faccia compagnia
vuoto e sperduto
galleggio in un’arida via.
Fragile volti senza domani
davanti ai miei occhi coperti di ghiaccio.
Un cuore d’acciaio comanda la mente
la macchina umana è dentro di noi.
La notte che soffoca dentro il dolore
invade le strade.
Nelle grandi metropoli
uomini incerti camminano.
Robot di sangue ormai
vestiti di normalità
spremono le ultime gocce della città.
Un grido assurdo scintilla nel buio
la notte si ferma si volta a guardare
davanti ai miei passi l’asfalto si crepa
c’è un seme che spunta un fiore nasce già.

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