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torek, 16. marec 2004

156 LA CAMBIALE (Ciprì / Mancuso)

ORIGINAL


''samo spremljava''




Ogni mattina
appena mi sveglio
ho un conto da regolare
ho una cambiale
in bianco da firmare
in favore della gente
che nel giorno
incontrerò.
Mi alzo e già qualcuno
chiede subito un acconto:
“prepara la colazione
il tavolo non è ancor pronto”
e già di buon mattino
la pressione sale.
Pago così l’anticipo
della mia cambiale.
Sul tram gremito
cedo il posto ad un uomo anziano
abbozzo un bel sorriso
ad un tipo molto strano
che mi ha pestato un piede
dove già faceva male:
è la seconda quota
della mia cambiale.
Al lavoro la collega
racconta i suoi malanni
dolori da ogni parte
e non ha più vent’anni
sto lì ad ascoltarla
la storia è sempre uguale
ma pago anche per lei
con la mia cambiale.
E poi tanti imprevisti
gli scatti d’impazienza
giornate che non so
proprio opporre resistenza
la vita si scombina
dal corso suo normale
diventa un po’ pesante
per la mia cambiale.
E i prezzi ancora aumentano
un incidente a tizio
chi si ripaga a torto
chi ha su di me un giudizio
la somma forse esorbita
non so come pagare
non trovo più risorse
per la mia cambiale.
Ma proprio quando affogo
mi accorgo che al mio posto
qualcuno ha già pagato
ed anche ad alto costo
rimango un poco attonito
non oso più parlare
mi esce solo un grazie
così per ricambiare.
So che davanti a Lui
non devo aver complessi
ma solo gratitudine
lasciando gli interessi
la sua moneta è amore
e solo quella vale
unisco allor la mia
alla sua cambiale.










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