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nedelja, 19. oktober 2003

136 IL MIO PAESE (Valerio Ciprì / Leopoldo Verona)

ORIGINAL





''samo spremljava''
 


Com'è carino il mio paese
fatto di gente molto cortese,
fatto di uomini dal cuore d'oro,
dove nessuno si sente mai solo!  
Proprio al centro del mio quartiere
ci sta Giuseppe il carpentiere,
lavora sodo e fa tutto presto,
non chiede troppo, perché è onesto.
Quando qualcuno non lo può pagare,
trova una scusa per non umiliare,
dice, ad esempio, che ha lavorato
per passatempo e non va’ pagato.
Dietro il cortile ci sta Mamma Franca
che ha tutto in casa e mai niente le manca,
a lei qualunque  problema puoi dare:
trova un sistema per rimediare.
Se le chiedete un vassoio da mensa
lo trova subito sulla credenza,
poi sorridente vi dice giuliva:
" Puoi pur tenerlo, a me non serviva".
In quelle case oltre l'aiuola,
Aldo, il maestro, fa il dopo scuola,
insegna storia e geografia,
nozioni di fisica e geometria.
Col suo talento talmente chiaro
istruirebbe persino un somaro;
per lui non chiede mai ricompensa,
dice che vuole servire la scienza.

Donna Lucia è una sarta perfetta,
abiti nuovi ogni giorno progetta:
gonne, camicie e vestiti da sposa
ed il suo ago non ha mai posa.
Da molto lontano la gente a lei viene,
per il suo lavoro la pagano bene,
ma del suo guadagno lei non tocca niente:
cuce i vestiti alla povera gente.

E lungo il viale sta Giorgio il cassiere;
dice che vuole cambiare mestiere,
perché da quando lavora alla banca
la scheda dei conti è sempre bianca.
Ma nel paese ciò non sorprende
perché la gente non possiede niente,
si dà e si riceve con tutto il cuore:
qui l'unico debito è solo l'amore.
Il mio paese è davvero ospitale
per chiedere posto fai solo le scale,
bussi a una porta ed ognuno ti accoglie,
anche se porti con te figli e moglie.
E per venirci non servono atlanti
per ritrovar questo luogo fra tanti.
E non si trova neppure lontano.



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