Strani

sreda, 4. junij 2003

o2 GLI ALTRI SIAMO NOI (Umberto Tozzi)




Non sono stato mai più solo di così
è notte ma vorrei che fosse presto lunedì
con gli altri insieme a me per fare la città
con gli altri chiusi in se che si aprono al sole
come fori quando si risvegliano si rivestono
quando escono, partono, arrivano
ci somigliano angeli avvoltoi
come specchi gli occhi nei volti
perché gli altri siamo noi.
I muri vanno giù al soffio di un'idea
Allah come Gesù in chiesa o dentro una moschea
e gli altri siamo noi ma qui sulla stessa via
vigliaccamente eroi lasciamo indietro i pezzi di altri nodi
che ci aspettano e si chiedono
perché nascono e subito muoiono
forse rondini foglie d'Africa
ci sorridono di malinconia
e tutti vittime e carnefici
tanto prima o poi gli altri siamo noi.
Quando cantano
quando piangono
gli altri siamo noi.
In questo mondo gli altri siamo noi.
Quando nascono
quando muoiono
gli altri siamo noi.
Noi che stiamo in comodi deserti
di appartamenti e di tranquillità
lontani dagli altri
ma tanto prima o poi gli altri siamo noi.
In questo mondo piccolo oramai
gli altri siamo noi.
Fra gli indios e gli indù
ragazzi in farmacie
che ormai non ce la fanno più
famiglie di operai licenziati dai robot
e zingari dell'est in riserve di periferia
siamo tutti vittime e carnefici
tanto prima o poi gli altri siamo noi.
l' Amazzonia
il Sudafrica
gli altri siamo noi.
in questo mondo gli altri siamo noi
siamo noi siamo noi.
Quando sparano
gli altri siamo noi
in questo mondo piccolo oramai.



 



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