Strani

sobota, 10. december 2005

26 RAGAZZA DI CAMPAGNA (Claudio Baglioni)




Chiudi a chiave la porta
mi fai un poco pena
un ceffone sul viso
a letto
senza cena.
Quel rossetto
a tuo padre.
Non è andato giù. 
E ti bruciano ancora
quelle cinque dita
mentre asciughi
gli occhi
ma non sei pentita
"babbo me la paghi
domani.
Scappo via." 
Ti avvicini allo specchio
sfili via la gonna
mica male le gambe! 
Sembri già una donna.
Un bottone
poi un altro
e la camicia
e voilà
vola sopra il comò.
E le scarpe più o meno
la stessa fine
quelle calze pian piano
come hai visto al cine. 
Poi ti alzi in piedi
e quel che avevi
non l'hai più.
Guardi in giù
se il tuo seno è un po' di più
se è un po' cresciuto
tiri su i tuoi capelli
fai le facce strane
come in un film muto
sarà peccato
giuro
non lo faccio più
caro Gesù
Giuseppe Maria
siate la salvezza dell'anima mia.
La camicia da notte
quella di tua nonna
poi ti soffi il naso
metti a posto la gonna
togli via il rossetto
e con l'acqua del catino
ci annaffi i lillà.
Ti fa un giro di valzer
con il tuo cuscino
fai a metà del pane
con il canarino
poi con un gran salto
fin sopra il letto
oplà.
Ecco qua
come cena
pane ed unghie
non ti piace
cosa fa
quel fumetto
poi ti va
perché
l'attore è bello e audace
il segno della croce e
poi lo metti via
caro Gesù
Giuseppe Maria
vi dono il cuore e l'anima mia.
Fissi a lungo un trave
ma che hai da pensare
la faccenda è grave
tra molliche
e zanzare
pancia sotto
di fianco
bevi un sorso d'acqua
ti rigiri
ma dentro cos'hai
e poi
per guardarti ancora nello specchio
tiri su la camicia
ti alzi su
in ginocchio
c'è un rumore
smorzi il lume
e buonanotte al secchio.
Trattenere il fiato
era stata dura
fermo lì a guardare
dentro la fessura
poi
ti inciampo in qualcosa
che razza di figura! 
E chissà
chi hai creduto
fosse nel solaio
se già
dormi
o ridi
cosa fai nel buio
zitta con tuo padre
sennò succede un guaio. 

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