Strani

četrtek, 31. januar 2002

o1 AZZURRO (Adriano Celentano)









Cerco l'estate tutto l'anno
e all'improvviso eccola qua.
Lei è partita per le spiagge
e sono solo quassù in città,
sento fischiare sopra i tetti
un aeroplano che se ne va.
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me.
Mi accorgo
di non avere più risorse,
senza di te,
e allora
io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te,
ma il treno dei desideri
nei miei pensieri all'incontrario va.
Sembra quand'ero all'oratorio,
con tanto sole, tanti anni fa.
Quelle domeniche da solo
in un cortile, a passeggiar...
ora mi annoio più di allora,
neanche un prete per chiacchierar...
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me.
Mi accorgo
di non avere più risorse,
senza di te,
e allora
io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te,
ma il treno dei desideri
nei miei pensieri all'incontrario va.
Cerco un po' d'Africa in giardino,
tra l'oleandro e il baobab,
come facevo da bambino,
ma qui c'è gente, non si può più,
stanno innaffiando le tue rose,
non c'è il leone, chissà dov'è...
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me.
Mi accorgo
di non avere più risorse,
senza di te,
e allora
io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te,
ma il treno dei desideri
nei miei pensieri all'incontrario va. 




sreda, 30. januar 2002

23 AWIT NG KALIKASAN (Gen Rosso)

Kung nais mong lumigaya
sa aming nayon doon ka magtungo
at iyong makikita
ang tanging hanap ng pusong nagdurusa
Hayon na at humayo
lasaping lubos ang tunay na ginhawa
kaparangan ang siyang lunas sa iyong kalungkutan
Ang mga bundok sa timog
kapayapaan ang idudulot
awit ng mga ibon sa tuwing umaga
sa ‘yoy gigising at aaliw
Tubing ng batis sa silangan
kasing linaw ng pusong taga-bukid
tunay na sa kabukiran
sa bawat pawis ang katumbas ay gintong ani





torek, 29. januar 2002

o2 AVVENTURIERA (Gianna Nannini)


Dietro la città da una birreria
la sua voce si confonde con la mia
uno sguardo e poi non abito più qui
e ho una corsa dentro che non so fermare
l'ombra della moto azzurra contro l'autostrada
per gli occhi biondi del ragazzi si giocava
un'estate fa un'estate via
sacchi sulle spalle fuoco nelle strade
sangue bianco e nero
una fotografia
questo mondo che ci scappa dalla gola
partiremo insieme nel silenzio del mattino 3
nei tuoi occhi l'universo è sempre più vicino
e dove ogni bandiera si colora con il mare
là dopo la terra è il nostro unico confine
no no no non c'e tempo
via con te tornerò...
avventuriera...
oltre le città non si ferma mai
questa lunga corsa in fondo all'avventura
e tu sola sai quello che darei
per ricominciare un'altra volta ancora
partiremo insieme senza limiti nel cuore
quante lune su di noi nei giorni di Israele
finiremo in quel caffe di porta ticinese
canteremo l'arabo ti bacerò in cinese
no no no non c'è tempo e con te io sarò...
avventuriera...
correremo insieme nelle pioggia del mattino
nei tuoi occhi nasce il giorno sempre più vicino
e dove ogni bandiera si colora con il mare
là dopo la terra è il nostro unico confine


ponedeljek, 28. januar 2002

o2 AVRAI (Claudio Baglioni)






Avrai sorrisi sul tuo viso come ad agosto grilli e stelle
storie fotografate dentro un album rilegato in pelle
tuoni d'aerei supersonici che fanno alzar la testa
e il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra
avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare
schiuma di cavalloni pazzi che si inseguono nel mare
e pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate
un treno per l'America senza fermate.
Avrai due lacrime più dolci da seccare
un sole che si uccide e pescatori di telline
e neve di montagne e pioggia di colline
avrai un legnetto di cremino da succhiare
avrai una donna acerba e un giovane dolore
viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore
avrai una sedia per posarti e ore vuote come uova di cioccolato
ed un amico che ti avrà deluso tradito e ingannato...
Avrai, avrai, avrai il tuo tempo per andar lontano,
camminerai dimenticando, ti fermerai sognando...
Avrai, avrai, avrai la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore, amore avrai...
Avrai parole nuove da cercare quando viene sera
e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera
la prima sigaretta che ti fuma in gola un po' di tosse
Natale di agrifoglio e candeline rosse
avrai un lavoro da sudare
mattini fradici di brividi e rugiada
giochi elettronici e sassi per la strada
avrai ricordi ombrelli e chiavi da scordare
Avrai carezze per parlare con i cani
e sarà sempre di domenica domani
e avrai discorsi chiusi dentro e mani che frugano le tasche della vita
ed una radio per sentire che la guerra è finita...
Avrai, avrai, avrai il tuo tempo per andar lontano,
camminerai dimenticando, ti fermerai sognando...
Avrai, avrai, avrai la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore, amore, amore, amore avrai...





nedelja, 27. januar 2002

77 AVEVA UN BAVERO (Quartetto Cetra)





Nelle sere fredde e scure
presso il fuoco del camino,
quante storie, quante fiabe
raccontava il mio nonnino.
La più bella ch'io ricordo
è la storia di un amore,
di un amore appassionato
che felice non finì.
Ed il cuore di un poeta
a tal punto intenerì
che la storia di quei tempi
mise in musica così:
Aveva un bavero color zafferano
e la marsina color ciclamino,
veniva a piedi da Lodi a Milano
per incontrare la bella Gigogin.
Passeggiando per la via
le cantava "Mio dolce amor,
Gigogin speranza mia
coi tuoi baci mi rubi il cuo"r.
(Parlato)
E la storia continua:

Lui fu mandato soldatino in Piemonte
ed ogni mattina le inviava un fiore
sull'acqua di una roggia
che passava per Milano.
Finchè un giorno:
Lui, saputo che il ritorno
finalmente era vicino,
sopra l'acqua un fior d'arancio
deponeva un bel mattino.
Lei, vedendo e indovinando
la ragione di quel fiore,
per raccoglierlo si spinse
tanto tanto che cascò.
Sopra l'acqua, con quel fiore,
verso il mare se ne andò,
e anche lui, per il dolore,
dal Piemonte non tornò.
Lei lo attese nella via
fra le stelle stringendo un fior
e in un sogno di poesia
si trovarono uniti ancor.
(Parlato)

Stretta la foglia larga la via
dite la vostra
che noi abbiamo detto:
Un bavero color zafferamo.
La storia di un amor!

sobota, 26. januar 2002

o4 AVER PAURA D'INNAMORARSI TROPPO (Lucio Battisti)


Aver paura d'innamorarsi troppo
non disarmarsi per non sciupare tutto
non dire niente per non tradir la mente
è un leggero dolore che però io non so più sopportare.
Non farsi vivo e non telefonare
parlar di tutto per non parlar d'amore
cercar di farsi un po' desiderare è proprio un vero dolore
Abbandonarsi senza più timori senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori
Aver paura di confessare tutto
per il pudore d'innamorarsi troppo
finger che anch'io le altre donne vedo
è un leggero dolor temere di mostrarsi interamente nudo
e soffocare la sana gelosia
e controllarsi non dirti che sei mia
voler restare e invece andare via è proprio un vero dolore
Abbandonarsi senza più timori senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori





petek, 25. januar 2002

o5 AVE MARIAPOLI Motivo Salve Colombo

Ave Mariapoli
urbe del mondo,
di tutti i popoli
sogno giocondo:
per questa vita
lieta e serena,
forte ed ardita,
che al ciel ci mena,
di Dio ci fa.
E' una città magnifica
da monti circondata,
da prati, pini e rivoli,
è una città incantata.
Non è certo una favola,
ma pura verità
che nella città nuova
si vive l'unità.
Ah!  Ah!  Ah!
Ave! città senza pari;
Ave! dai monti e dai mari
tutti veniam, tutti veniam, tutti veniam
pà, pà, pà, pà, pà.
Nos spaccamunduli
sumus giucunduli,
sumus cristiani
etiam mariani
ad omnia popula
populorum, salve!
Salve!
Tranvier, studenti, medici,
speziali e deputati,
entrati qui in Mariapoli
son già parificati:
che valgono le cariche
se qui fratelli siam!
E' tutto un Paradiso
dove c'è l'unità
Ah!  Ah!  Ah!
Ave...













četrtek, 24. januar 2002

22 AVE MARIAPOLI - TU SEI LA META (Ciprì / Zappalà-Mancuso)

Ave Mariapoli
Tu sei la meta dei nostri sentier.
Tutto amiamo in te
Con quell’amore che viene dal ciel.
Potessi viver per sempre in te!
Sarei contento
Perché null’altro al mondo
Sa farmi sempre amare
Come fai  tu.
Come un incanto
Dentro il mio cuore sento
Qualcosa che mi dice: qui c’è Gesù.
Ave vita d’amor
Sogno felice dei nostri pensier.
Vivo pensando che
Forse domani
Sarò in te nel ciel.
Su questa terra
Con tutto l’ardor
Vorrei gridare
Facciam di tutto il mondo
Un’unica famiglia
Un solo amor.
Andiamo tutti
Formiamo insieme ai santi
Un’unica Mariapoli
Che mai non muor.



nedelja, 20. januar 2002

o3 AUTOGRILL (Francesco Guccini - I Nomadi)


La ragazza dietro al banco mescolava birra chiara e Seven-up,
e il sorriso da fossette e denti era da pubblicità,
come i visi alle pareti di quel piccolo autogrill,
mentre i sogni miei segreti li rombavano via i Tir.
Bella, d' una sua bellezza acerba, bionda senza averne l' aria,
quasi triste, come i fiori e l' erba di scarpata ferroviaria,
il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere
che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere...
Basso il sole all' orizzonte colorava la vetrina
e stampava lampi e impronte sulla pompa da benzina,
lei specchiò alla soda-fountain quel suo viso da bambina
ed io.... sentivo un' infelicità vicina...
Vergognandomi, ma solo un poco appena, misi un disco nel juke-box
per sentirmi quasi in una scena di un film vecchio della Fox,
ma per non gettarle in faccia qualche inutile cliché
picchiettavo un indù in latta di una scatola di té...
Ma nel gioco avrei dovuto dirle: "Senti, senti io ti vorrei parlare...",
poi prendendo la sua mano sopra al banco: "Non so come cominciare:
non la vedi, non la tocchi oggi la malinconia?
Non lasciamo che trabocchi: vieni, andiamo, andiamo via."
Terminò in un cigolio il mio disco d' atmosfera,
si sentì uno sgocciolio in quell' aria al neon e pesa,
sovrastò l' acciottolio quella mia frase sospesa,
"ed io... ", ma poi arrivò una coppia di sorpresa...
E in un attimo, ma come accade spesso, cambiò il volto d' ogni cosa,
cancellarono di colpo ogni riflesso le tendine in nylon rosa,
mi chiamò la strada bianca, "Quant'è?" chiesi, e la pagai,
le lasciai un nickel di mancia, presi il resto e me ne andai.








sobota, 19. januar 2002

o2 AUSCHWITZ (Francesco Guccini - I Nomadi)










Son morto con altri cento, son morto ch' ero bambino,
passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento....
Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento
nel freddo giorno d' inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento...
Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio:
è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento...
Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento...
Ancora tuona il cannone, ancora non è contento
di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento...
Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà... 






petek, 18. januar 2002

o2 AUF, AUF ZUM FRÖHLICHEN JAGEN

 
1 Auf, :
2 auf :
3 zum :
4 fröhlichen :
5 jagen, :
6 auf :
7 in :
8 die :
9 grüne :
10 heid! :
11 es : 
12 fängt : 
13 schon :
14 an :
15 zu :
16 tagen, :
17 es :
18 ist :
19 die :
20 schönste :
21 zeit. :
22 die :
23 vöglein :
24 in :
25 den :
26 wäldern :
27 sind :
28 schon :
29 vom :
30 schlaf :
31 erwacht :
32 und :
33 haben :
34 auf :
35 den :
38 feldern :
39 das :
40 morgenlied :
41 voilbracht. :
42 tridi :
43 hejo :
44 di :
45 hejo :
46 di :
47 hedi :
48 hedio :
49 tridio. :

četrtek, 17. januar 2002

29 AUF DE SCHWÄBSCHE EISEBAHNE


 
1 Auf : 
2 de : 
3 schwäbsche :
4 eisebahne :
5 gibt's :
6 gar :
7 viele :
8 haltstatione: :
9 schtuegert, :
10 ulm :
11 und : 
12 biberach : 
13 meckebeure, :
14 durlesbach. :

sreda, 16. januar 2002

o2 ATTENTI AL LUPO (Lucio Dalla)








C'è una casetta piccola così,
con tante finestrelle colorate,
e una donnina piccola così,
con due occhi grandi per guardare,
e c'è un omino piccolo così,
che torna sempre tardi da lavorare,
e ha un cappello piccolo così,
con dentro un sogno da realizzare,
e più ci pensa più non sa aspettare.
Amore mio non devi stare in pena,
questa vita è una catena,
qualche volta fa un po' male,
guarda come son tranquilla io
anche se attraverso il bosco
con l'aiuto del buon Dio,
stando sempre attenta al lupo.
Attenti al lupo. Attenti al lupo.
Living togheter. Living togheter.
Laggiù c'è un prato piccolo così
con un gran rumore di cicale,
e un profumo dolce e piccolo così,
amore mio è arrivata l'estate,
e noi due qui distesi a far l'amore
in mezzo a questo mare di cicale,
questo amore piccolo così
ma tanto grande che mi sembra di volare,
e più ci penso più non so aspettare.
Amore mio non devi stare in pena,
questa vita è una catena,
qualche volta fa un po' male,
guarda come son tranquilla io
anche se attraverso il bosco
con l'aiuto del buon Dio,
stando sempre attenta al lupo.
Attenti al lupo. Attenti al lupo. 
Living togheter. Living togheter.




torek, 15. januar 2002

o2 ATLANTIDE (Francesco De Gregori)


Lui adesso vive ad Atlantide
con un cappello pieno di ricordi
ha la faccia di uno che ha capito
e anche un principio di tristezza in fondo all'anima
nasconde sotto il letto barattoli di birra disperata
e a volte ritiene di essere un eroe
Lui adesso vive in California
da 7 anni sotto una veranda ad aspettare le nuvole
è diventato un grosso suonatore di chitarre
e stravede per una donna chiamata Lisa
quando le dice tu sei quella con cui vivere
gli si forma una ruga sulla guancia sinistra
Lui adesso vive nel terzo raggio
dove ha imparato a non fare più domande del tipo
conoscete per caso una ragazza di Roma
la cui faccia ricorda il crollo di una diga?
io la incontrai un giorno ed imparai il suo nome
ma mi portò lontano il vizio dell'amore
E così pensava l'uomo di passaggio
mentre volava alto sul cielo di Napoli
rubatele pure i soldi rubatele anche i ricordi
ma lasciatele sempre la sua dolce curiosità
ditele che l'ho perduta quando l'ho capita
ditele che la perdono per averla tradita. 






nedelja, 13. januar 2002

o2 ASCOLTA IL TUO CUORE (Testo: Cheope, Fabrizio Pausini – Musica: Vito Mastrofrancesco, Alberto Mastrofrancesco, Charles Cohiba)


Ehi adesso come stai?
Tradita da una storia finita
E di fronte a te l'ennesima salita.
Un po' ti senti sola,
Nessuno che ti possa ascoltare,
Che divida con te i tuoi guai.
Mai! tu non molare mai!
Rimani come sei,
Insegui il tuo destino,
Perché tutto il dolore che hai dentro
Non potrà mai cancellare il tuo cammino
E allora scoprirai
Che la storia di ogni nostro minuto
Appartiene soltanto a noi.
Ma se ancora resterai,
Persa senza una ragione
In un mare di perché
Dentro te ascolta il tuo cuore
E nel silenzio troverai le parole.
Chiudi gli occhi e poi tu lasciati andare,
Prova a arrivare dentro il pianeta del cuore
È difficile capire
Qual è la cosa giusta da fare
Se ti batte nella testa un'emozione.
L'orgoglio che ti piglia,
Le notti in cui il rimorso ti sveglia
Per la paura di sbagliare,
Ma se ti ritroverai
Senza stelle da seguire
Tu non rinunciare mai
Credi in te! Ascolta il tuo cuore!
Fai quel che dice anche se fa soffrire.
Chiudi gli occhi e poi tu lasciati andare,
Prova a volare oltre questo dolore.
Non ti ingannerai
Se ascolti il tuo cuore,
Apri le braccia fino quasi a toccare
Ogni mano, ogni speranza, ogni
sogno che vuoi
Perché poi ti porterà fino al cuore
di ognuno di noi.
Ogni volta, che non sai cosa fare,
Prova a volare, dentro il pianeta del cuore.
Tu tu prova a volare
Do do do dov'è il pianeta del cuore.
Tu tu tu dentro il pianeta del cuore.

sobota, 12. januar 2002

o4 ARRIVEDERCI A FIERA Motivo: Arrivederci a Roma

Arrivederci a Fiera
tra poco tutti insiem,
ci rivedremo a S. Vittore
tutti riuniti in un sol cuore
d’ogni città.
Arrivederci a Fiera
tra monti e valli ancor,
con gli slovacchi e gli arabetti,
i cinesini ed i negretti
e i brasilian.
Arrivederci a Fiera,
l’incendio scoppierà
per poi lanciarci in mezzo al mondo
già rinnovati dal profondo
con l’unità.




petek, 11. januar 2002

o9 ARRIVEDERCI (Umberto Bindi)




Arrivederci, dammi la mano e sorridi senza piangere
arrivederci, per una volta sola è bello fingere
abbiamo sfidato l'amore quasi per gioco
ed ora fingiam di lasciarci soltanto per poco Arrivederci, esco dalla tua vita, salutiamoci: arrivederci
questo sarà l'addio ma non pensiamoci
con una stretta di mano da buoni amici sinceri
ci sorridiamo per dir arrivederci 

good-bye 
 
 
 


četrtek, 10. januar 2002

19 ARRIVARE LÀ (Gen)




Quanta strada ancora per arrivare là
quanto tempo ancora per afferrare la realtà
quante valli ancora e poi arrivare là
quante notti ancora e poi intervenire sulla realtà
quanto pianto amaro per arrivare là
quante albe chiare per arrivare dove il sole c’è.
Leggere negli avvenimenti un senso
leggere che la pace la faremo.
Che tempeste affronterò per arrivare là
che partita giocherò per cambiare la realtà
che deserti varcherò per arrivare là
che montagne scalerò per arrivare dove il sole c’è.
Leggere negli avvenimenti un senso
leggere che un mondo unito avremo.
Leggere e poi leggere pace
Leggere negli avvenimenti un senso
leggere che la pace ci farà.
Uomini come noi credono nella pace.
Uomini come noi vivono par la pace.

sreda, 9. januar 2002

o1 ARGENTINA (Francesco Guccini - I Nomadi)


Il treno, ah, un treno è sempre così banale se non è un treno della prateria
o non è un tuo "Orient Express" speciale, locomotiva di fantasia.
L' aereo, ah, l' aereo è invece alluminio lucente, l' aereo è davvero saltare il fosso,
l' aereo è sempre "The Spirit of Saint Louis" ,"Barone Rosso"
e allora ti prende quella voglia di volare che ti fa gridare in un giorno sfinito,
di quando vedi un jumbo decollare e sembra che s' innalzi all'infinito.
E allora, perchè non andare in Argentina? Mollare tutto e andare in Argentina,
per vedere com'è fatta l'Argentina...
Il tassista, ah, il tassista non perse un istante a dirci che era pure lui italiano,
gaucho di Sondrio o Varese, ghigna da emigrante, impantanato laggiù lontano.
Poi quelle strade di auto scarburate e quella gente anni '50 già veduta,
tuffato in una vita ritrovata, vera e vissuta,
come entrare a caso in un portone di fresco, scale e odori abituali,
posar la giacca, fare colazione e ritrovarsi in giorni e volti uguali.
Perchè io ci ho già vissuto in Argentina, chissà come mi chiamavo in Argentina
e che vita facevo in Argentina?
Poi un giorno, disegnando un labirinto di passi tuoi per quei selciati alieni
ti accorgi con la forza dell' istinto che non son tuoi e tu non gli appartieni,
e tutto è invece la dimostrazione di quel poco che a vivere ci è dato
e l' Argentina è solo l' espressione di un' equazione senza risultato,
come i posti in cui non si vivrà, come la gente che non incontreremo,
tutta la gente che non ci amerà, quello che non facciamo e non faremo,
anche se prendi sempre delle cose, anche se qualche cosa lasci in giro,
non sai se è come un seme che dà fiore o polvere che vola ad un respiro.
L' Argentina, l' Argentina, che tensione! Quella Croce del Sud nel cielo terso,
la capovolta ambiguità d' Orione e l' orizzonte sembra perverso.
Ma quando ti entra quella nostalgia che prende a volte per il non provato
c'è la notte, ah, la notte, e tutto è via, allontanato.
E quella che ti aspetta è un' alba uguale che ti si offre come una visione,
la stessa del tuo cielo boreale, l'alba dolce che dà consolazione
e allora, com'è tutto uguale in Argentina! Oppure, chissà com'è fatta l' Argentina,
e allora... "Don't cry for me, Argentina"...








torek, 8. januar 2002

o8 APRIL COME SHE WILL (Paul Simon)







April come she will
When streams are ripe and swelled with rain;
May, she will stay,
Resting in my arms again.

June, she'll change her tune,
In restless walks she'll prowl the night;
July, she will fly
And give no warning to her flight.

August, die she must,
The autumn winds blow chilly and cold;
September I'll remember
A love once new has now grown old.



ponedeljek, 7. januar 2002

o3 APRI LE TUE BRACCIA

Hai cercato la liberta' lontano,
hai trovato la noia e le catene;

nedelja, 6. januar 2002

o3 APPOCUNDRIA (Pino Daniele)



Appocundria me scoppia
ogne minuto 'mpietto
peccè passanno forte
haje sconcecato 'o lietto
appocundria 'e chi è sazio
e dice ca è diuno
appocundria 'e nisciuno
…Appocundria 'e nisciuno. 






sobota, 5. januar 2002

o1 APPLAUSI (Camaleonti)


Applausi... di gente intorno a me!
Applausi... tu sola non ci sei!
Ma dove sei,
chissà dove sei tu!
Canta ancora! Canta ancora!
Perché cantare!
Canta!
Canta ancora!
Cantare, ma perché
se l'amore non c'è!
Applausi... oceano di mani!
Ma le tue mani
non le vedrò mai più!
Ho un nodo in gola,
la voce mia sei tu!
L'uomo non è,
non è un robot senz'anima!
Io per te
son stato come un disco che si ascolta
e poi si getta via!